La forza del Napoli è anche quella di sottrarsi ad aste create ad hoc perché il club ha soldi e tanti

Ndoye è solo l'ultimo esempio. Il Napoli agisce sott'acqua, come ha fatto con De Bruyne. Quando il clamore aumenta, il club si allontana

Napoli

Mg Napoli 23/05/2025 - campionato di calcio serie A / Napoli-Cagliari / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Aurelio De Laurentiis

La forza del Napoli è anche quella di sottrarsi ad aste create ad hoc perché il club ha soldi e tanti

Calciomercato, finalmente la pacchia è finita. Ovvero ‘cca nisciuno è fesso. Il Napoli molla l’affare Ndoye e va a prendersi (o quasi) Noa Lang, fantasista del Psv, per 28 milioni. Con la coppia felsinea e, soprattutto, con l’esterno d’attacco svizzero si stava rischiando un nuovo Garnacho. Sicuramente Ndoye è buon giocatore che nel contesto tattico di Italiano ha fatto un’ottima stagione ma non giustifica i 45 milioni richiesti dal Bologna. Così come Beukema per gli altri 35 che fanno 80.

Abbiamo negli occhi il grado di rischio di questi buoni calciatori che in un collettivo ben oleato stile Atalanta poi spariscono dai radar o si sciolgono come neve al sole appena fanno il salto di qualità: Zirkzee, Hojlund, Koopmeiners. Sono calciatori che sono stati strapagati rispetto a un valore tutto ancora da dimostrare ad alti livelli.

Il plauso per la politica del Napoli sta proprio nello sfilarsi da queste aste che alla base hanno solo la conoscenza del budget azzurro sul mercato, unico club che può investire cifre importanti. Abbiamo portato De Bruyne con un’operazione silenziosa e paziente, ora potrebbe arrivare Nunez e forse altri ancora sia in attacco che in difesa. Tutto questo arriva dopo le conferme di chi oggi, rispetto a un anno fa, vuole rimanere come Anguissa.

Oggi il Napoli sembra dotarsi di quel taglio internazionale a partire dalla visione e dal management che con Conte ha fatto il suo passo decisivo oltre allo scudetto inaspettato.

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