Il tifoso trasformista, da allenatore a esperto di calciomercato: più veloce di Brachetti
Non sanno assaporare le bellezza del calciomercato, l'euforia per ogni voce che si rincorre e l'esaltazione per le bufale gettate lì come specchietto per le allodole

Faccio una premessa doverosa, amo il calciomercato. Se potessi avere un posto in prima fila tutte le sere per gli speciali di Sky Sport, mi catapulterei. Mi piace ascoltare le mille “voci discordanti” su un calciatore che arriva, poi non arriva, poi si inserisce una nuova squadra. Mi sembra una gara di motociclismo con continui sorpassi, appassionante. Amo le indiscrezioni che si rincorrono, la gara dei vari esperti a chi la lancia prima e anche a chi la lancia già grossa. Voglio anche le bufale.
Detto ciò non amo per niente il popolo tifoso che d’estate, appena termina il campionato si trasforma da esperto di tattica calcistica ad esperto di mercato. Si spogliano dalla tutta da allenatori e vestono i panni di direttore sportivi, più velocemente di Brachetti.
Si attacca la mattina all’alba con la corsa alla lettura delle ultime news solo per poterne discutere al bar. “De Bruyne è vecchio”, “ma quando mai è uno di esperienza che serve nelle coppe europee”, “ma possibile spendere tutti questi soldi per Musah?”, “ci serve un attaccante serio”…E si prosegue su whatsapp durante le noiose ore di lavoro “ma questo chi lo conosce?“, “però Lucca non è male”, “ma non ha spessore”, “costa troppo”, “costa troppo poco”, “la squadra va rinforzata, non consolidata e basta”…
Non sanno assaporare le bellezza del calciomercato, l’euforia per ogni voce che si rincorre e l’esaltazione per le bufale gettate lì come specchietto per le allodole. Insomma troppo giovane, troppo vecchio, senza esperienza, troppa esperienza, anche di calciatori che non hanno mai visto giocare, neanche nei video su YouTube. È una droga. Impossibile impossibile acquisire un’informazione senza commentare, senza dissentire delle scelte del presidente e dell’allenatore che, in un batter d’occhio si trasforma dal Re che ha portato lo scudetto più inaspettato della storia a folle che sta dirigendo un mercato costoso e senza senso.
Ma la memoria? Dove è finita la memoria di meno di un mese fa quando McFratm è stato definito il miglior giocatore della stagione, lui su cui nessuno degli esperti da divano avrebbe scommesso. Oppure Kvara che è arrivato come signor nessuno e ha vinto la Champions con il Psg. Incomprensibili. Anacronistici. Così si perde la bellezza del calciomercato, l’ingenuità di abboccare ad ogni sirena, ad ogni voce per quanto assurda possa essere che fa sognare, anche solo per un paio d’ore. Come quando si parlò di Cristiano Ronaldo o di Ibrahimovic al Napoli, anche lì invece di restare imbambolati a bocca aperta i soliti “esperti” trovarono da ridire. Io invece voglio sognare, spaziare nell’universo del mercato come tra le stelle, essere catapultata da un calciatore all’altro come su una montagna russa, perché è questo l’effetto del calciomercato, alla fine non costa nulla sparare che Haaland vuole venire a Napoli o sognare perché Mittelstädt è venuto in vacanza a Napoli!