Tudor: «Conte? Vivo alla giornata alla Juventus, mi godo tutto e soffro, ma non penso al futuro»

In vista dell'Udinese: «Se mi sento inferiore a qualcuno, dico di no, a nessuno. La Juventus era in un buco profondo quando sono arrivato»

Juve Tudor

Db Torino 29/03/2025 - campionato di calcio serie A / Juventus-Genoa / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Igor Tudor

Igor Tudor, allenatore della Juventus, è intervenuto in conferenza stampa in vista della sfida di campionato (domenica, ore 20:45) tra i bianconeri e l’Udinese. Vi proponiamo le sue considerazioni riportate dai colleghi di Tmw.

Verso Juventus-Udinese, le parole di Tudor in conferenza stampa

«La squadra sta bene e si è allenata bene. Abbiamo avuto tempo per lavorare bene. Ho visto bene la squadra questa mattina. Recupero qualcuno? Gatti può fare al massimo quello che ha fatto contro la Lazio. Vediamo Kelly. Sulla tattica preferisco non rispondere per non aiutare gli avversari», ha esordito il tecnico croato.

Cosa pensa di aver trasmesso alla squadra?

«Parlare del mio operato è difficile. Per me si è fatto un buon lavoro visto tutte le problematiche che abbiamo avuto. Giusto dire che non abbiamo mai avuto Gatti e Koopmeiners, poco Cambiaso e Kelly. Abbiamo giocato due partite in 10 che non è una cosa facile. Un buon lavoro, tre belle vittorie, tre squadre dirette concorrenti fuori casa. Contro il Parma già commentata, un po’ di problematiche e non meritavamo di perdere. E quelle tre fuori meglio. Io ho sempre avuto una sensazione buona che la squadra ha dato quello che poteva in quel momento. Bisogna sempre essere esigenti, sapere che la Juve deve vincere, sono il primo dispiaciuto, ma in questo momento la sensazione è che la squadra nel momento ha dato tutto quello che poteva visto il momento. La squadra era in un buco profondo quando sono arrivato. Ora sono più consapevoli, più battaglieri e anche con il gioco che abbiamo espresso. Io vorrei che si giocasse calcio champagne, ma in questo momento non si può fare. Bisogna capire cosa fare nel momento, faccio i miei complimenti ai ragazzi che hanno dato tutto».

Leggi anche: Juventus, Chiellini proverà a convincere Conte a tornare: per adesso solo un sogno che si proverà a trasformare in realtà (Gazzetta)

Come ha visto Vlahovic?

«È sempre una grande occasione per tutti. Lui è un giocatore importante che ha avuto dei problemi fisici. Ora è tornato e ci darà una grande mano».

Ha fatto un lavoro più mentale che tecnico?

«Tre gare in casa vinte, non ci sono gare facili nel mio modo di pensare. L’allenatore è sempre psicologo, individuale e con la squadra. Deve avere approcci diversi, sapere di cosa parlare e con chi. Bisogna preparare le partite sempre con approcci alla gara differenti e si guarda chi hai davanti. Se hai Chiellini, Buffon, Bonucci parli in un modo, quando hai una squadra diversa parli in modo diverso».

Teme la fisicità dell’Udinese e quanto peserà l’assenza di Thuram?

«È una bella domanda, perché ho visto fare grandi partite dell’Udinese come a Napoli. Sarà una partita super difficile dove non si potrà sbagliare niente. Tutti devono stare sul pezzo, chi parte e chi entra». 

Quanto avrebbe potuto dare di più senza tutti questi infortuni?

«Penso sia giusto dire le cose dal mio punto di vista. Uno pensa che un squadra con Gatti, Vlahovic, Bremer, Koop è la stessa solo perchè è la Juve…. è giusto che io lo dica. Non voglio trovare scuse, ma è giusto dirlo. Questa squadra al completo è forte e può combattere con tutti».

Cosa intendi per buco profondo?

«È una cosa che era chiara tutti. La squadra era in un momento difficile e grazie al lavoro sono usciti dal buco in un tempo corto».

Si sente di meritare la conferma? Come vive l’ombra di Conte?

«Vivo alla giornata, mi godo tutto e soffro, ma non penso al futuro. Soffro per preparare al meglio l’Udinese. Voglio sentire la fiducia dei calciatori e mi nutro di questo. Questo è il bello. Se mi sento inferiore a qualcuno, dico di no, a nessuno».

Come ha visto Yildiz?

«Ha sofferto tanto. È un giocatore fondamentale per la nostra rosa. Gli ho detto di non sentire la responsabilità di farsi perdonare e andare oltre. Deve stare dentro la gara e fare quello che deve e che sa fare».

Cosa cambia ad avere il destino nelle proprie mani?

«Ti dà sicuramente qualcosa, ma bisogna anche fare le cose senza troppi pensieri. Lo dico anche di andare e giocare come piace ai ragazzi, trovare gusto anche nel soffrire».

Confermerebbe questa squadra?

«Ho già detto quello che penso della squadra e del futuro».

Porterà qualche giocatore della Next Gen?

«Sì, vediamo, vediamo perché siamo pochi. Decideremo se portare uno o due giocatori. Vediamo domani».

Correlate