Se Doveri non revocava il rigore eravamo già a Capodichino in trenino cantando Pedro Pedro Pedro Pe’
Non siamo belli? Non siamo forti? Non siamo talentuosi? Siamo contiani, meravigliosamente formiche operaie.

L’urlo strozzato in gola, tre legni e… Doveri… rispettati, altrimenti eravamo già a Capodichino in trenino cantando Pedro Pedro Pedro Pe’
Il termine ansia è troppo fragile per spiegare il turbinio di emozioni alternate: dal panico al sefafco, da un divorzio ad un per sempre, da un “amma fa gol” a ” vabbene pure cosi”.
Pronti via, loro ci pressano. Gilmour non è Lobotka e ne sentiamo tutta l’assenza.
Alex Magno su Sohm. Paratona! Leoni su Lukaku una mortificazione continua.
Zamboone offre un casatiello dei suoi, ma la ciorta contro di noi comincia a servire il conto. Palo interno e fuori.
Non succede niente. Proviamo a schiacciarli ma restiamo nel limbo. Politano a destra e Spina a sinistra sono parole senza voce.
Fine primo tempo
Sintesi: Siamo sospesi su un’amaca in mezzo ad un burrone tra “lo abbiamo buttato” e “Miett a Neres”
Nel frattempo ha segnato Bisseck.
Ripresa: Loro minacciano una partita d’attacco salvo poi controllare i risultati delle altre e ricordarsi di essere semplicemente il Parma. Chivu smette di giocare e manda in campo un paio di bus senza autista. Obiettivo? Perdete tempo.
Alex ancora Magno e sempre su Sohm!
Spinazzola manca un tap-in che lo avrebbe reso immortale.
L’ansia ora è panico puro. Purissimo. Leoni si sdraia un paio di volte. La missione “giochiamo a calcio solo a chiacchiere” è iniziata.
Secondo palo. Politanoooo
Entra Neres! Il Diavolo di Mergellina. Punizione come a Lecce e questa volta su Zio Scott la ciorta sfreccia addirittura in Suzuki! Terzo legno.
Spingiamo forte. Loro rinunciano persino a guardare oltre il centrocampo. Noi ci schiantiamo come mosche su una persiana.
Da Milano arriva prima la doccia fredda poi la gioia insperata. Marco Baroni l’ha fatta ancora una volta…
Rissa per il recupero. Chivu si lamenta, Chivu… Entra Mazzocchi, serve il sangue nostro in campo!
Al 99esimo Ngonge indovina il primo passaggio dell’anno. Neres affossato, rigore netto ma il Var richiama Doveri per un falletto di Simeone. Mai una gioia, una serena miopia. Niente
Finisce a Milano e finisce anche al Tardini Billing è due metri più cespuglio ma ha il tempismo e la coordinazione che ho io sui pattini. N’aggio idea!
Mancano 90 minuti. 90 minuti, a Cagliari, all’ultima curva, all’ultimo respiro, all’ultimo secondo. Una squadra pazza, che ha resistito con la forza della testa e dell’orgoglio.
Non siamo belli?
Non siamo forti?
Non siamo talentuosi?
Siamo contiani, meravigliosamente formiche operaie.
Una notte passata abbracciati a chi si ama, sussurrando la voglia di stringersi, ancora più forte, come due anni fa.
LIBERATECI LA GIOIA RAGAZZI.
Siete l’anima dei nostri occhi, il sudore della nostra pelle, la forza della nostra gente.