Rigore per il Napoli, vediamo che si inventa il Var. E abbiamo visto

Inesistente, inventato il fallo di Simeone su Circati. Serata di un calcio dimenticato. Di quando si giocavano partite in simultanea

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Db Torino 20/04/2022 - Coppa Italia / Juventus-Fiorentina / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Daniele Doveri

FALLI DA DIETRO
(rubrica nata nel 2008. Le rubriche omonime nate successivamente sono imitazioni)
COMMENTO ALLA 37° GIORNATA DEL CAMPIONATO 2024-25

Ho visto tutto.
Non devo vedere più nulla.

Serata di un calcio dimenticato.
Di quando si giocavano partite in simultanea.

Il Napoli deve vincere per difendere il punto del primato.
Ma è un Napoli che non si può guardare, quello che scende al Tardini.
Le scelte obbligate snaturano il gioco.
La squadra proprio non si ritrova.

Gilmour al posto di Charlie Brown è un Linus timido e ingenuo.

Scott da quarto centrocampista è costretto ad agire sulla fascia, in un compito incongruo per lui che si esalta negli squassanti inserimenti centrali.

Piedone riceve pochi palloni.
E quei pochi che riceve li spreca tutti.
Annullato letteralmente da un ragazzino di diciotto anni.
Tal Leoni Giovanni, fisico da gigante, predestinato certo.

Eppure il Napoli deve vincere.
Perché l’Inter per ora vince a San Siro.
È questione di scudetto.

Ma è un Napoli che non c’è. Un Napoli che rinuncia.
Frigge calcio e gioca solo a difesa del pari.

Alle 22 si accendono le luci del Luna Park.
Venghino signori vengino ai chilometri di batticuore, le discese ardite e le risalite delle montagne russe di questo frizzante finale di campionato.

Ore 22,23 Gol di Pedro. Pareggio Lazio.
Esultanza.
Aspetta. C’è al Var che da ora diventa protagonista.
Lunga revisione. Fiato sospeso in attesa della sentenza.

Ore 22,26 Goool! Il Napoli di nuovo in testa.

Ore 22,32 Punizione di Calhanoglu. Denzel Dumfries vola in cielo e supera Mandas.
Inter ora è primo.

Al Tardini il Feroce Salentino è disperato.
Cambia tutto quello che può per il sospirato ritorno al vecchio modulo.
Dentro Ferribbotte, dentro il Ciolito, dentro lo Spilungagnone.

Qualcosa cambia.
Ore 22,41 Eccolo, Ferribbotte che entra in area, si gira e Lovik lo ferma in maniera irregolare. Rigore al Napoli!
Tutti i tifosi increduli con le mani in faccia.
Chi lo tira? Scott?
No lo tira il brasilero.
Ma proprio ora doveva uscire Piedone?

Intanto Doveri, il fratello figo di Jack la Cayenne, viene richiamato al Var.
Minuti infiniti. Tre, quattro.

Sentenza: il check che si inventa il check?
Un precedente fallo di Simeone su Circati, proprio in occasione del passaggio dell’argentino per Neres.
Inesistente. Inventato. Sleale.
Ore 22,45. Penalty cancellato.

Si riprende.
Col Napoli sotto.
Col Napoli cotto.
Col Napoli bollito che non ha scampo.
Col Napoli bollito che deve vincere.

22,51 Ultimo minuto a San Siro.
Mani di Bisseck in area.
Cento anni in 250 secondi davanti al Var.
Ma è rigore.
E’ rigore!
E’ rigore!
Grazie Pedro. Gratitudine eterna.

Anche Doveri lo deve ringraziare.
Perché ha ristabilito il giusto equilibrio.
E gli ha evitato terremoti e lapilli di vittimismo napoletano (legittimi per una volta), veleni a litri ed eruzioni di ingiurie per quel rigore sacrosanto negato.

Il Napoli riacciuffa il primato.
Senza meriti. Ma è inutile a sto punto stare a sottilizzare.
L’Inter sembra proprio volerlo regalarlo sto scudetto.
Il guaio è che il Napoli sembra proprio non gradire il regalo.

Se in Serie A nulla ancora è deciso, in Serie B è il caos.
Due notizie. Una cattiva, una buona.

Quella cattiva.
La serie B è il campionato più falsato che possa esserci. Gravina il dirigente più inaffidabile.

In piena domenica, a poche ore dal play-out si scopre una irregolarità amministrativa del Brescia risalente al febbraio scorso.
Brescia penalizzato di 4 punti. Frosinone salvo.
Ripescaggio Sampdoria che giocherebbe il play out – stavolta con esito prevedibilissimo – contro la Salernitana.

Mi chiedo da quando in qua all’Agenzia delle Entrate si lavori anche la domenica.
Sento una puzza insopportabile.

Per ora tutto fermo.
Alcuni club sarebbero orientati e pronti a caldeggiare l’opzione del cambio format con il ritorno a 22 squadre, così da evitare l’onda lunga di ricorsi e carte bollate per tutta l’estate.
Sarebbe una soluzione. Ma che vergogna.

La notizia buona.
Il sogno della Juve Stabia continua. Uno splendido gol di Adorante (che nome però, eh?) nella ripresa piega niente di meno che il Palermo al Menti regalando il passaggio del turno alle vespe.
Ora appuntamento mercoledì sempre al Menti, contro la Cremonese, avversaria nella semifinale playoff.
Ma che bella la Juve Stabia in Serie A.

Dimenticavo. Adoro Jasmine.

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