Il giornale tedesco sfotte le passerelle dei calciatori all’ultima moda. “Camavinga metà Matrix, metà Opéra di Parigi”. Pure Barcola…

Ormai è una sfilata quanto meno bizzarra. I giocatori scendono dai bus ed entrano negli hotel abbigliati come star d’un cinema di fantascienza. Si vedono cose assurde. La Faz in Germania ci ha scritto un pezzo di maniera: “L’aspetto ricorda il Concorso d’Eleganza di Pebble Beach, il grande salone dell’auto per tutto ciò che ha rango, nome e cromatura, abbinato a un set fotografico dell’attuale campagna Louis Vuitton. Kylian Mbappé indossa un cappotto oversize lungo fino ai piedi e occhiali da sole come se stesse guardando attraverso di essi verso una galassia lontana. Eduardo Camavinga si avvolge in pelle nera, metà Matrix, metà Opéra di Parigi. Bradley Barcola si presenta in un completo da parata con uniforme e bottoni dorati, a metà strada tra l’avanguardia e la banda musicale. In testa aveva un basco con un distintivo fantasy e alle gambe portava pantaloni da clown. Un uomo evidentemente pronto per la sua apparizione nel circo itinerante Infantino”.
E Thuram? “Si avvolge in una giacca voluminosa che ricorda uno di quei divani di plastica che si gonfiano in spiaggia. Puoi ancora indossarli, i divani, se ti chiami Thuram, sei uno sportivo professionista o almeno un aspirante rapper gangster. Aggiungi una toppa Prada e l’alta moda è completa”.
“Questo è lo status. Messa in scena. Non è una novità assoluta. I dandy ci sono sempre stati, in tutti gli sport. Oggi sono virali. Il New York Times ha dedicato un pezzo a Segundo Castillo, l’allenatore in smoking rosa.
“Per molto tempo, Franck Ribéry è stato considerato un calciatore professionista molto alla moda. Camicia Gucci con tigre sul petto e occhiali da sole come parabole satellitari sul naso. Bistecca con foglia d’oro sul piatto. Oggigiorno la gente non mangia più l’oro. Ma il cioccolato di Dubai. L’oro viene indossato come una pesante catena attorno al collo, come un rapper. Almeno è un progresso”.