“Le idee non sono chiarissime il tempo passa e il tapis roulant continua a scorrere, a meno che non si decida di fermarsi confermando l’attuale struttura dirigenziale”

Il Milan continua nella sua spasmodica ricerca del dirigente sportivo giusto da mettere a capo dello staff tecnico a partire dalla prossima stagione. Si era prima parlato lungamente di Paratici, poi di Tare e D’Amico ma tutte e le tre le alternative, ricorda il Corriere dello Sport, sembrano essersi spente. A questo punto Cardinale e in generale la dirigenza è piombata in un caos da cui ha fretta di riprendersi.
Al Milan cercare il direttore sportivo è come correre su un tapis roulant (Corsport)
L’analisi del quotidiano agisce in questo senso:
“Sfogliare la margherita, al Milan, non è un’operazione semplice. Tutt’altro. Ognuno vuole il suo petalo, ognuno vorrebbe tenere per sé il fiore, ognuno ha i suoi tempi di azione. E, al dunque, non si arriva mai, nonostante la decisione in questione sia di primaria importanza per le sorti del prossimo futuro del club. Tra i parametri di efficacia, infatti, vi è anche quello di un certo tempismo, oltre che — naturalmente — della bontà della scelta stessa.
La saga per la ricerca del nuovo direttore sportivo rossonero e, per diretta conseguenza, dell’allenatore della prossima stagione continua senza che si facciano passi in avanti. Sembra di essere su un tapis roulant: si corre, ci si muove, ma si rimane sempre lì; anzi, più passa il tempo, più si rischia di arrancare per stanchezza. […]
Una delle opzioni potrebbe essere quella di rivolgersi ai soci del management — a proposito dei petali della margherita. Gerry Cardinale, proprietario del club, ha incontrato recentemente Fabio Paratici, ma il camino, acceso per ricucire last minute i rapporti, ha espresso una fumata nera. Zlatan Ibrahimović, mediaticamente un po’ fuori dalle discussioni ma sempre considerato, in quanto Senior Advisor della proprietà, nel processo decisionale rossonero, indicava Igli Tare come prima scelta. Furlani ha incontrato l’ex dirigente della Lazio varie volte nelle ultime settimane, ma non ne è mai stato pienamente convinto […]
Insomma, le idee non sono chiarissime, il tempo passa e il tapis roulant continua a scorrere, cioè senza che si arrivi a una meta — a meno che non si decida di fermarsi in autonomia, confermando l’attuale struttura dirigenziale senza alcuna aggiunta. Ma questa è, ad oggi, l’ultima delle opzioni. D’altronde, era stato lo stesso Furlani a confermare la volontà di cercare un direttore sportivo”.