ilNapolista

L’Inter prigioniera del sogno Champions ma anche delle proprie colpe (Il Giornale)

La squadra di Inzaghi non può scegliere ma solo adeguarsi: se il Napoli dovesse vincere a Lecce, come credere ancora allo scudetto?

L’Inter prigioniera del sogno Champions ma anche delle proprie colpe (Il Giornale)
Db Napoli 01/03/2025 - campionato di calcio serie A / Napoli-Inter / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Simone Inzaghi

L’Inter prigioniera del sogno Champions ma anche delle proprie colpe (Il Giornale)

Il Giornale, con Gianni Visnadi, scrive della vigilia dell’Inter e dell’attesa di oggi per la partita del Napoli a Lecce. I nerazzurri giocheranno subito dopo, contro il Verona.

Scrive Il Giornale:

Prigioniera del sogno Champions, che con merito è riuscita a tenere vivo fino almeno a martedì, l’Inter non ha risorse da sprecare per inseguirne un altro, quello scudetto che 2 sconfitte consecutive, hanno scucito a metà dalla sua maglia. Così stasera contro il Verona, Inzaghi potrebbe pescare a piene mani fra le riserve: rivoluzione e precauzione, più che rotazioni. «Ormai non dipende più da noi», ha detto prima di giocare l’andata con il Barcellona.

Qualcosa potrebbe cambiare in extremis se il Napoli non vincesse a Lecce, ridando carburante alle speranze nerazzurre anche in campionato. Stavolta giocare dopo regala l’opportunità non di scegliere, ma di adeguarsi: se il Napoli vince, come credere ancora allo scudetto? Ostaggi di Conte e delle proprie colpe, perché tali restano i punti lasciati per strada nell’ultimo mese, quelli delle sconfitte con Bologna e Roma, ma anche i 2 di Parma, che ora darebbero un altro colore alla classifica dell’Inter.
Assenti sicuri, Pavard e Lautaro, infortunati, più Calhanoglu, che per evitare il deferimento e chiudere la scivolosa vicenda ultras ha patteggiato con un turno di squalifica e 30 mila euro di multa. In tribuna per lo stesso motivo anche Inzaghi, mentre è stato scagionato Marotta.

L’Inter è sottovalutata: non ha Raphinha, Yamal o Cubarsi, ma ha tutto il resto (Athletic)

Denzel Dumfries, esterno dell’Inter, è uno dei calciatori più sottovalutati, parola di The Athletic.  “Quando diciassettenne raccontò ai suoi compagni di squadra dell’accademia dello Sparta Rotterdam che avrebbe giocato in nazionale“, gli risero in faccia. L’ex responsabile dell’accademia dello Sparta fa mea culpa.  «Allora non ce ne rendemmo conto. Ridemmo tutti».

A parte le 63 presenza con la nazionale maggiore dell’Olanda, ieri sera Dumfries si è messo in mostra “sul palcoscenico più importante del calcio di club, fornendo un assist e segnando due gol per l’Inter in una semifinale di Champions League“.

Ma “la storia di Dumfries è la storia dell’Inter“. “Sarebbero degni vincitori della Champions League“, continua the Athletic. “Sembrava la serata del Barcellona, ma il simbolo della città di Milano è il Biscione, cucito sullo stemma del club fino al 1986. Proprio come l’Inter in questa competizione, il Biscione svolge il suo lavoro in modo quasi invisibile. L’Inter potrebbe non avere il favorito per il Pallone d’Oro (Raphinha) e potrebbe non avere due dei giovani più talentuosi del calcio mondiale (Lamine Yamal e Pau Cubarsi), ma ha quasi tutto il resto“.

Leggi anche: Barcellona-Inter 3-3 diventerà la partita simbolo dei circensi. Barça senza difesa, l’Inter meritava di più

Il vantaggio iniziale dell’Inter era un messaggio, ribadito nei 90 minuti con colpi di scena e ambizione: l’Inter non è uno zerbino per nessuno“.  Tutti pensavano che la sconfitta contro il Barcellona fosse naturale, come l’arcobaleno dopo la pioggia. Dopo il 2-2, si pensava che l’Inter fosse destinata a svanire dal campo. “Invece, è stata ad un passo dal 4-3 per la gara di ritorno a San Siro“.

Tra i sottovalutati anche Lautaro Martinez e anche altri dell’Inter. Come Sommer che The Athletic descrive come “un automa svizzero che partecipa ogni due anni ai tornei più importanti, ma ieri sera ha effettuato parate decisive su Yamal e Raphinha”.

O Acerbi. “Ha sconfitto l’alcolismo, la depressione e il cancro ai testicoli. Dopo aver fatto parte della nazionale italiana vincitrice dell’Europeo 2021, non viene convocato per la nazionale maggiore da quasi due anni“. Darmian e Mkhitaryan, “deludenti in Inghilterra, si sono ripresi sotto la guida di Inzaghi all’Inter“.

Guardando alla rosa, con gran parte dei giocatori presi a parametro zero, il club è “finanziariamente surclassato dalle altre tre semifinaliste, avendo guadagnato più con le cessioni di quanto abbia speso nelle ultime quattro stagioni“.

A unire questo gruppo c’è Inzaghi, “già uno degli allenatori d’élite d’Europa, ma che solo in questa stagione ha guadagnato un maggiore riconoscimento“.

ilnapolista © riproduzione riservata