La Gazzetta sbatte il (molto presunto) mostro Guida in prima pagina: così l’Inter sta avvelenando i pozzi
Il rigore di Bisseck era solare, che c'entra lui? Persino la Gazzetta ricorda che Marotta sembra avere un conto aperto con l'arbitro dal 2013

Db Milano 05/02/2022 - campionato di calcio serie A / Inter-Milan / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Marco Guida
La Gazzetta sbatte il (presunto) mostro Guida in prima pagina: così l’Inter sta avvelenando i pozzi
È folle il clima che da ieri sera sta creando l’Inter, come se avesse subito chissà quale torto arbitrale. Mentre non ne ha subito alcuno. Nemmeno mezzo. Il rigore di Bisseck per fallo di mano, è netto. Nettissimo. Indiscutibile. Eppure l’Inter si sta agitando come è solita fare quando vede sfumare una vittoria che sembrava fatta. Vittoria che è ancora possibile ma ora l’Inter è tornata dietro. Ieri sera non hanno parlato con i media. Perché? Non si sa. E sono tornati ad agitare la vicenda Marco Guida che è stato nominato assistente Var (nemmeno al Var) dopo le sue improvvide dichiarazioni sull’aver deciso di non arbitrare più il Napoli essendo lui di Torre Annunziata. Una decisione presa per la tranquillità sua e della sua famiglia. L’arbitro della discordia, lo definisce la Gazzetta.
Facciamo una premessa, anzi due. Quelle dichiarazioni furono incaute, anzi sbagliate. Alla luce di quelle parole, visto il clima che c’è in Italia, sarebbe stato meglio non inserire Guida a nessun titolo nella partita tra Inter e Lazio. Ok. Detto questo, non c’è stato alcun errore del Var(che non era Guida ma Di Paolo il miglior varista d’Italia. Guida solo l’assistente. Quindi non si capisce quale sia il problema. Il punto è esasperare il clima e creare i presupposti per la compensazione. Mentre – ripetiamo – non si parla del molto presunto fallo di Simeone a Parma che ha portato alla revoca del rigore che avrebbe potuto assegnare virtualmente lo scudetto al Napoli.
Scrive la Gazzetta:
Il rigore della discordia che stoppa l’Inter e mantiene il Napoli in testa. Sembra l’epilogo di un campionato del passato e invece è attuale uno dei finali più avvincenti della storia del nostro calcio. Ai nerazzurri, però, non è andata giù di essere stati fermati in questo modo. L’operato della squadra arbitrale non è stato apprezzato dai dirigenti e dall’allenatore, che per questo hanno deciso di non rilasciare interviste al termine della gara con la Lazio, finita 2-2 grazie al penalty trasformato da Pedro al 90’ e concesso dall’arbitro Chiffi dopo “on-field review” suggerita dai colleghi Di Paolo e Guida al Var. Ecco, proprio la presenza di Guida ha indispettito l’Inter.
Vengono ricordate le improvvide dichiarazioni di Guida.
“Io e Fabio Maresca (altro arbitro napoletano, ndr) possiamo arbitrare tranquillamente a Napoli ed è molto probabile che avvenga, ma sia io che lui abbiamo deciso di non farlo poiché il calcio viene vissuto in maniera diversa da altre città come Milano, anche se abbiamo avuto la proposta. Non ci sono linee territoriali, abbiamo fatto solo quello che riteniamo fosse più opportuno. Io vivo la città di Napoli e abito in provincia. Ho tre figli e mia moglie ha un’attività. È una scelta personale. La mattina devo andare a prendere i miei figli e voglio stare tranquillo. Il calcio da noi viene vissuto con molta emotività. Quando ho commesso degli errori non era così sicuro passeggiare per strada così come andare a fare la spesa. Pensare di sbagliare ad assegnare un calcio di rigore e di non poter uscire due giorni di casa per svolgere le mie attività sportive non mi fa sentire sereno”.
Addirittura la Gazzetta risale a un caso del 2022.
Il rigore non concesso al Torino nella sfida con l’Inter del 2022, sul contatto Ranocchia-Belotti, dove (Guida) non fu aiutato nemmeno dal Var Massa.
La Gazzetta con onestà intellettuale ha peraltro ricordato che Marotta
sembra avere un conto aperto con l’arbitro. Quando era alla Juve, nel 2013, richiamò nuovamente la sua provenienza per contestarne l’operato nella gara col Genoa. “Per un arbitro come lui ci sono difficoltà ad arbitrare la Juventus, non parlo di malafede ma di difficoltà. Al 94′ un arbitro della provincia di Napoli si è trovato in difficoltà. Come è consigliabile che un arbitro di Novara non arbitri la Juventus, così un arbitro napoletano non deve venire ad arbitrare i bianconeri”. Chi era l’allenatore all’epoca? Proprio Antonio Conte, che lo contestò con altrettanta veemenza.