Conte ha gestito la conferenza più tattica della stagione

Ha sempre gestito i momenti: ha alzato la voce quando doveva, dal Var al mercato fino a certe narrazioni o ingiustificate critiche della piazza

Conte crippa

Db Milano 29/10/2024 - campionato di calcio serie A / Milan-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Antonio Conte

Conte ha gestito la conferenza più tattica della stagione

Domenica sera può succedere tutto e può accadere niente. Si può rimanere a 1, 2-3 punti su o si può finire a pari o addirittura sotto rimandando tutto all’ultima giornata. Una cosa è certa: in meno di una settimana Conte sa che può scrivere la storia e si fa solo vincendo. Lo ha ribadito ancora gestendo le parole della conferenza stampa più tattica di questa stagione.

Al netto della sempiterna “napulitaneria”, il coach british-pugliese è nettamente allineato con gli umori della città. Li annusa, li sente addosso, “sento comunque che sulle spalle grava un peso bello importante su di me”. Napoli è sospesa dall’11 maggio, i gesti quotidiani dei tifosi o anche un semplice saluto nasconde l’ansia per questa partita di Parma dove può succedere tutto e niente.

Conte ha saputo alzare la voce quando doveva farlo quest’anno, dal Var al mercato fino a certe narrazioni o ingiustificate critiche della piazza. Poi ha saputo abbassare i toni, planare sulle pressioni che dalla squadra ha caricato su di sé come la telenovela del “torna alla Juventus”.

Con il rischio di giocare anche senza McTominay dopo Buongiorno, Lobotka, Neres e la lista infinita di questo girone di ritorno il coach british-pugliese fissa lo sguardo che racconta di una guerra che vuole vincere con i suoi soldati. A Parma può succedere tutto e può non succedere niente ma Conte vuole scrivere la storia, vincendo.

Due risposte della conferenza stampa di Conte

È una delle vigilie più emozionanti anche per lei nonostante le sue vittorie? Ha parlato alla squadra?

«Io sento una grandissima responsabilità, forse anche troppa. Sento comunque che sulle spalle grava un peso bello importante su di me. Penso di avere spalle larghe per gestire queste situazioni, ma non posso non negare che comunque è un bel carico. Magari in altre piazze non ne hai così tanto perché sono più abituati a questo tipo di situazione. Noi tutti abbiamo voglia di ripagare e penso che lo abbiamo comunque fatto, perché non dimentichiamo – ribadisco – c’era stata chiesta una torta e noi l’abbiamo preparata e presentata. Ovvero il ritorno con 4 giornate di anticipo in Champions che per tutti qui è vita. Essere l’anno prossimo tra le prime due a partecipare alla Supercoppa, aver rivalorizzato la rosa che l’anno scorso aveva perso tanto. Aver creato un’euforia, un entusiasmo, sold out ogni volta che abbiamo giocato. È una bella torta, ora c’è da mettere la ciliegina che però in questo caso non è tanto piccolina. Rappresenterebbe la storia.»

Inizialmente, l’allenatore aveva anche parlato degli obiettivi raggiunti:

«Il nostro obiettivo lo abbiamo già raggiunto ovvero quello di tornare in Champions, di togliere un posto alle squadre che l’anno scorso ci avevano distanziato di 15 punti senza contare l’Inter, che ce ne ha dati 41. L’altro obiettivo era di dare fastidio e abbiamo raggiunto pure quello. Ora è da vedere quanto fastidio vogliamo dare fino alla fine, ma è inevitabile che sono pressioni, sono stress che ci siamo meritati.»

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