Nella Fia è in corso una lotta di potere. «Stanno concentrando il potere nelle mani del presidente Sulayem». Lui accusa di «faziosità i media britannici»

Robert Reid, vicepresidente della Fia, Federazione Internazionale dell’Automobile, si è dimesso con effetto immediato. Il motivo lo ha annunciato lui stesso e si riferisce a una “crisi di governance” all’interno dell’organismo di governo del motorsport. Lo riporta il Telegraph che spiega anche la vicenda.
Robert Reid ha affermato di non poter più «in buona fede rimanere parte di un sistema» la cui leadership non era «responsabile o trasparente». Ha parlato anche di «una costante erosione dei principi che avevamo promesso di sostenere».
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Un altro duro colpo alla presidente Fia di Mohammed Ben Sulayem , il cui mandato, dalla sua elezione nel 2021, è stato oggetto di polemiche.
La lotta di potere interna alla Fia guidata da Ben Sulayem
Il Telegraph ricostruisce quanto successo:
“Il mese scorso l’organismo nazionale (inglese, ndr) di governo degli sport motoristici nel Regno Unito ha minacciato la Fia di intraprendere azioni legali per quella che ha definito una «erosione di responsabilità e buona governance» sotto la guida di Ben Sulayem. Ciò è avvenuto dopo che a Reid e a David Richards, presidente di UK Motorsport, hanno vietato di partecipare a una riunione del Consiglio Mondiale dello Sport Motoristico per essersi rifiutati di firmare un accordo di non divulgazione (NDA) più restrittivo. Il documento proibiva ai membri di discutere questioni relative alla Fia al di fuori delle riunioni ufficiali, con minacce di «multe immediate di 50.000 euro» per chiunque lo violasse“.
Richards ha sostenuto che l’accordo di non divulgazione contraddiceva la promessa di una governance trasparente che Ben Sulayem aveva posto al centro della sua campagna per la leadership e ha minacciato azioni legali se la Fia non avesse risposto a una serie di domande poste. Ieri la Fia ha finalmente risposto con le parole del direttore generale Alberto Villareal, il quale ha affermato che la Fia «fa fatica a comprendere la riluttanza di Richards a firmare l’Nda (l’accordo di non divulgazione, ndr)».
Il presidente del Uk Motorsport però rilancia. «La governance e l’organizzazione costituzionale della Fia stanno diventando sempre più opache e stanno concentrando il potere nelle mani del solo presidente».
Anche Reid, ormai ex vicepresidente Fia, non si tira indietro: «Quando ho assunto questo ruolo, l’ho fatto per servire i membri della Fia, non per servire il potere. Col tempo, ho assistito a una costante erosione dei principi che avevamo promesso di sostenere. Le decisioni vengono prese a porte chiuse, aggirando le strutture e le persone che la Fia rappresenta».
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Nonostante ciò, è probabile che Ben Sulayem si candiderà per la rielezione entro la fine dell’anno. Al momento non c’è un candidato alternativo. Sul tema, Ben Sulayem ha negato ogni le accuse, affermando che esiste una «faziosità dei media britannici» nei suoi confronti.