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Modestia Ronaldo: «Mai visto nessuno più bravo di me. Sono il migliore della storia, lo dico col cuore»

“Io e Messi come Senna e Prost. Gli altri si lamentano che giocano troppo. Io Gioco più in Arabia Saudita che in Europa, e non mi faccio male? Perché mi alleno bene”

Modestia Ronaldo: «Mai visto nessuno più bravo di me. Sono il migliore della storia, lo dico col cuore»
Nassr's Portuguese forward #07 Cristiano Ronaldo celebrates scoring during the Saudi Pro League football match between Al-Nassr and Al-Ahli at the King Saud University Stadium in Riyadh, on September 22, 2023. (Photo by Fayez NURELDINE / AFP)

Cristiano Ronaldo ha un’ego grosso quanto… Cristiano Ronaldo. Ha una scala dell’ego tutta sua. Lo dimostra per l’ennesima volta in una biblica intervista concessa a Edu Aguirre su La Sexta. Ha parlato praticamente tutto lo scibile calcistico, ma soprattutto di se stesso. Spoiler: dice che lui è il migliore della storia, “con tutto il cuore”.

La rivalità con Messi, per esempio: “Abbiamo condiviso il palco dei premi per 15 anni e siamo sempre andati d’accordo. Ricordo che una volta gli ho fatto da traduttore in inglese, è stato divertente. Mi ha sempre trattato bene, ha difeso il suo club e la sua nazionale, e io il mio. Ci siamo nutriti a vicenda, ci sono stati anni in cui abbiamo avuto una sana lotta come Senna e Prost“.

E chi è il migliore? “Sono il miglior marcatore, il più completo. Il migliore della storia? Credo di sì, non ho mai visto nessuno più bravo di me. Lo dico con il cuore.”

“Non è colpa mia se sono il più famoso, il più seguito. Andare in un bar e vedere le macchine passare e non essere riconosciuto? Perché dovrei pensare a qualcosa che non è possibile? Io sono diverso. Punto. La letteratura non inganna, i numeri non ingannano, nel calcio e fuori, ecco perché non devo vantarmi. O mi vanto per qualcosa che è vero”.

Su Mbappé: “La posizione di attaccante complica un po’ le cose per Mbappé, perché non sa giocare da attaccante secondo me… Non è che non lo sappia fare, non è la sua posizione. Se fossi al Real Madrid gli insegnerei a giocare come attaccante. Se fossi in lui giocherei come Cristiano. Non sono in area, appaio in area. Lui è veloce, è potente, ha velocità. Non vede l’ora che gli venga dato un cross e lo conclude. Ha le gambe per farlo”.

Su Vinicius e il Pallone d’Oro: “Sono rimasto sorpreso, credo che avrebbe dovuto vincere il Pallone d’Oro. Ma non sono rimasto sorpreso perché non c’è credibilità, ha vinto la Champions League, ha fatto la differenza… Sono rimasto deluso per Vinicius, se lo meritava. Mi sentivo allo stesso modo un paio di volte”.

Dice che ha cambiato il calcio: “So di aver cambiato il modo in cui molti calciatori vedono il calcio. Ho avuto 23, 24, 25 allenatori nella mia carriera. E ho un’idea del calcio e della vita, di essere in forma , diversa dagli altri. I giocatori si lamentano molto del numero di partite, che ci sono infortuni… Gioco più in Arabia Saudita che in Europa. Perché? Non mi faccio male? C’è un fattore fortuna. Ma la fortuna si cerca, cerco di fare tutto il possibile per non avere quella sfortuna. Il modo che vedo per ridurre al minimo gli infortuni è allenarmi di meno, fare un allenamento specifico per ogni giocatore. Se mi stanco per tre ore, devo fare tre ore di recupero“.

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