Una amara presa d’atto della realtà che potremmo anche definire riformismo: non avrà altri centrocampisti per domenica e quindi…

Il reintegro di Gaetano somiglia a un segnale di resa di Conte
Resa o riformismo? Il reintegro di Gaetano in gruppo fa ovviamente discutere. Da un lato è un’amara presa d’atto da parte di Antonio Conte. Una presa d’atto che somiglia a una resa. Anche triste per un uomo come lui che ha basato la sua immagine pubblica sull’uomo tutto d’un pezzo che non scende a compromessi. Evidentemente Conte si è reso conto che per domenica non avrà nessun altro centrocampista e quindi contro il Bologna non solo dovrà schierare Lobotka e Anguissa titolari ma in panchina dovrà portare i due Primavera come a Verona. Almeno contro il Bologna in panca si porta Gaetano. Resterebbe da spiegare che cosa è successo con Folorunsho. Questo Conte non l’ha mai spiegato. E invece avrebbe dovuto farlo. Perché comunque stiamo parlando di un calciatore convocato da Spalletti per gli Europei.
Conte aspetta i suoi uomini da un mese, l’Atalanta compra in due ore
È una resa ma è anche una decisione da riformista. Non va incontro alla morte pur di tenere il punto. Prende atto della situazione che al momento non può che essere definita imbarazzante. Da Napoli guardiamo l’Atalanta acquistare calciatori nel giro di due ore (e peraltro vanno in campo e segnano) mentre il Napoli è da un mese fermo sugli stessi nomi e non va né avanti né indietro. Sì, ha quasi preso Neres così come ha perduto Bastianini. Lo ha perduto ufficialmente per portare a Napoli un calciatore di caratura superiore, calciatore che però fin qui non si è visto.
La verità è che bisogna aspettare il 30 agosto. Ma in mezzo c’è Napoli-Bologna dopo il 3-0 di Verona.