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Bertolucci: Errani e Paolini mai banali e intelligenti tatticamente; Musetti ha preso tutti in contropiede

Seppure ancor giovanissimo, si è preso sulle spalle tutto il peso del tennis azzurro maschile. Le ragazze del doppio possono scrivere una favola meravigliosa.

Bertolucci: Errani e Paolini mai banali e intelligenti tatticamente; Musetti ha preso tutti in contropiede
Italy's Sara Errani (R) and Italy's Jasmine Paolini (L) react while playing against Czech Republic's Karolina Muchova and Czech Republic's Linda Noskova during their women's doubles semi-final match on Court Suzanne-Lenglen at the Roland-Garros Stadium during the Paris 2024 Olympic Games, in Paris on August 2, 2024. (Photo by Patricia DE MELO MOREIRA / AFP)

L’ex tennista Paolo Bertolucci scrive sulla Gazzetta dello Sport in merito alla finale alle Olimpiadi di Sara Errani e Jasmin Paolini nel doppio femminile e la possibilità per Lorenzo Musetti di prendere la medaglia di bronzo.

Bertolucci: Paolini e Errani si compensano bene, Musetti ha preso tutti in contropiede

Una storia meravigliosa, quella del doppio femminile azzurro formato da Sara Errani e Jasmine Paolini, che potrebbe sbocciare anche in una favola. In tanti avevano sollevato dei dubbi sulle loro possibilità di raggiungere una posizione di vertice nel circuito, invece la chimica tra le due ragazze è risultata ben presto quella vincente. La Errani, dall’alto della sua esperienza, forte di una manualità e di un posizionamento sottorete preciso e puntuale, guida con sapienza la Paolini, che dal canto suo prepara con fendenti di rimbalzo la finalizzazione del punto. Bello osservare sempre un gioco creativo, mai banale, pieno di invenzioni, frutto di intelligenza tattica e scaltrezza nel prendere le opportune decisioni. 

Di Musetti invece scrive:

Sulle qualità tecniche, ma anche su quelle fisiche del ventiduenne c’erano ben pochi dubbi, ognuno ha bisogno dei propri tempi per maturare e trovare la strada giusta verso le posizioni di vertice. Forse i grandi successi giovanili lo avevano portato a gestire più che ad aggredire la partita, forse necessitava solo di uscire da sotto i riflettori e lavorare più nell’ombra. O forse, più semplicemente, la nascita del figlio lo ha costretto ha vedere il futuro sotto un angolo diverso. Fatto sta che ha preso tutti in contropiede, esplodendo sull’erba di Stoccarda, Queen’s e Wimbledon per poi proseguire sulla terra battuta. Seppure ancor giovanissimo, si è preso sulle spalle tutto il peso del tennis azzurro maschile.

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