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Sinner, la passione per il calcio: «Aveva visione di gioco ed era talentuoso, passava ore ad allenarsi» (So Foot)

L’ex presidente del club in cui giocava: «Era avanti ai suoi compagni non solo per le qualità tecniche, ma anche per la maturità»

Sinner, la passione per il calcio: «Aveva visione di gioco ed era talentuoso, passava ore ad allenarsi» (So Foot)
Parigi 05/06/2024 - Rolland Garros / foto Panoramic/Image Sport nella foto: Jannik Sinner ONLY ITALY

Sinner è il nuovo tennista numero 1 del mondo, ma nella sua vita non c’è sempre stato solo il tennis. Il giovane italiano è stato campione di sci e ha giocato anche a calcio.

So Foot ha intervistato il presidente della sua ex squadra.

È ai piedi del Monte Elmo e a una ventina di chilometri dal confine austriaco, nel piccolo comune di Sesto, che Jannik Sinner è cresciuto. In questa regione montuosa è naturale avere la passione per lo sci. La “Volpe” è un appassionato di sport e unisce sci, tennis e calcio. All’età di sei anni il giovane Jannik prese la licenza di calcio presso la società cittadina Afc Sexten (Sesto in tedesco, ndr). Le sue qualità con la palla non hanno lasciato indifferenti i suoi educatori.

«Era davvero talentuoso, tecnicamente dotato e al di sopra della media», ripercorre Wolfram Egarter. L’ex presidente del club, che giocava anche con il padre di Sinner, ricorda un giocatore più avanti degli altri: «Era avanti ai suoi compagni, non solo grazie alle sue qualità tecniche, ma grazie anche alla sua maturità. Era un bambino precoce e ambizioso che cercava sempre di migliorare. Ricordo che ascoltava con molta attenzione le indicazioni e passava ore dopo l’allenamento a tirare calci di punizione».

Per Egarter, Sinner aveva un vero e proprio talento: «Era a suo agio con entrambi i piedi, cosa rara, aveva un’ottima visione di gioco ed era capace di fare gol».

Sinner, l’intervista a Repubblica

“Vabbè, quando mi facevano la domanda da bambino cosa avrei dovuto rispondere? Ho detto di sognare il numero uno, perché sei ragazzino, ma lo dici perché è un pensiero, non perché ci pensi veramente”. Oggi – solo da oggi ufficialmente – Jannik Sinner è il numero 1 del mondo, mentre l’altro numero 1 – Alcaraz s’è preso il Roland Garros e il numero 2 del ranking. Giusto per non smentirsi disinnesca un po’ della retorica che lo ha travolto in questi giorni, e dice a Repubblica: “Ho visto la finale e ho fatto fatica a vederla. Volevo esserci io, ma purtroppo non sono riuscito ad arrivare dove avrei voluto essere. Ma lo accetto, ora so dove devo migliorare, grande lezione per me”.

Essere il numero uno non cambia nulla, c’è sempre stata la responsabilità, ora è solo di un altro tipo. Io il peso della pressione l’ho sempre avuto, sin da giovane. Una pressione che ho dovuto gestire, e per questo cerco di avere intorno le persone oneste con me. L’onestà mi ha fatto accettare i momenti difficili, accettare le cose che non andavano. Ora siamo sopra la montagna, ma ce n’è un’altra da scalare, già la vediamo”.

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