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Wawrinka: «I quattro Slam non sono trasparenti sui soldi, vogliono solo più potere. L’Arabia si muove bene»

A l’Equipe: «Vogliono solo ciò che porta soldi, eliminare i tornei 500 e 250, è da pazzi. Dall’Arabia arrivano solo proposte positive»

Wawrinka: «I quattro Slam non sono trasparenti sui soldi, vogliono solo più potere. L’Arabia si muove bene»
Roma 18/05/2017 - Internazionali BNL d'Italia / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Stan Wawrinka

Il tennista svizzero Stan Wawrinka ha rilasciato un’intervista per l’Equipe, intervista in cui ha criticato la tendenza dei tornei Slam al cercare di ottenere sempre più potere.

Cosa ne pensi della situazione attuale sul futuro del circuito? Rivoluzione o guerra di potere?

«Dobbiamo affrontare la realtà. Oggi sono quattro i tornei, quelli del Grande Slam, che raccolgono la maggior parte dei profitti del tennis. E che ridistribuiscono questi guadagni solo a poche persone, nel senso che la maggior parte dei loro profitti va direttamente alla loro federazione. Il vero problema inizia lì, alla base. Gli Slam non sono trasparenti sui conti. Non lavorano per il futuro del tennis, non hanno voglia di lavorare nella gestione dei giocatori e dei più giovani. Non vogliono avvicinarsi agli altri, dividere la loro fetta di potere».

Sulla proposta di istituire un circuito “premium”

«Sì, ma l’obiettivo delle loro proposte è avere ancora più potere, far sparire l’Atp e la Wta, mantenere i Masters 1000 e togliere da mezzo i 500 e i 250. Del tipo: “Vogliamo solo ciò che porta soldi e ce li fa tenere.” Ma perché nessuno dice: “Sei pazzo!” ? Questo progetto crea vantaggi solo a loro. Per me è incredibile.  Ovviamente è andato in fumo. Chi lo vuole, davvero? Il vero problema nel tennis è la governance dello sport. Questi quattro Slam decidono per loro stessi. Sono anni che ne parliamo, e loro non solo non ridistribuiscono le carte in termini di governance, ma vogliono avere ancora più potere».

Wawrinka: «Gli Slam sono essenziali, ma devono cambiare direzione»

Ma non possiamo fare a meno degli Slam, per quello che rappresentano nel tennis, giusto?

«Ad un certo punto, gli Slam dovranno cambiare direzione. Per il momento non vogliono fare un passo indietro. Finché non capiranno che devono cambiare mentalità, sarà difficile andare avanti. Ma devono adattarsi alla realtà. Sono essenziali, sì, ma dobbiamo muoverci tutti nella stessa direzione».

L’Atp stava valutando un potenziale accordo da un miliardo di dollari con l’Arabia Saudita…

«L’Arabia Saudita è entrata nel tennis attraverso la sponsorizzazione e l’organizzazione del torneo NextGen. Sappiamo che il tennis sarà la loro massima priorità nello sport per i prossimi anni. Supportano i giocatori, vogliono far parte di questo mondo. Per ora da loro arrivano solo proposte positive. Probabilmente hanno imparato dai loro errori con la Liv nel golf e vogliono fare le cose per bene unendosi al Tour».

L’Atp è stata spesso criticata anche per il suo modo di gestire e controllare il circuito…

«Possiamo dire quello che vogliamo, ma l’Atp sta andando nella direzione giusta. L’idea di Andrea Gaudenzi (50 anni, presidente dell’Atp) è di voler far crescere i Masters 1000, restringere un po’ il calendario e avviare una nuova modalità di governance. Oggi i Masters 1000 hanno totale trasparenza sui propri guadagni. Una grande quantità di profitti è stata redistribuita, questo è un dato di fatto. L’Atp va ai giocatori. Ma se chiedi a uno Slam di farti vedere i conti, ti dice di no».

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