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Sarri, sempre lo stesso film: un gioco solo, alibi, i giocatori non lo sopportano (come Chelsea e Juve)

Damascelli sul Giornale: la propaganda “sarrista”, secondo costumi di una ignoranza diffusa e professata dai nuovi opinionisti, si rivela vuota

Sarri, sempre lo stesso film: un gioco solo, alibi, i giocatori non lo sopportano (come Chelsea e Juve)
Db Reggio Emilia 15/01/2023 - campionato di calcio serie A / Sassuolo-Lazio / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Maurizio Sarri

Sarri, sempre lo stesso film: un gioco solo e i giocatori non lo sopportano (come al Chelsea e alla Juve). Lo scrive Tony Damascelli per Il Giornale.

Si ripete, per Sarri, lo stesso epilogo verificatosi a Londra con il gruppo del Chelsea e a Torino con lo spogliatoio della Juventus, un divario di idee, un contrasto caratteriale, una divergenza di idee tecniche e tattiche con i calciatori, comunque responsabili di prestazioni largamente insufficienti. La propaganda “sarrista”, secondo costumi di una ignoranza diffusa e professata dai nuovi opinionisti, si rivela vuota, affollata di parole e priva di sostanza.

Ci sono poi motivi di carattere e comportamenti non sempre lineari e opportuni per un professionista che spesso si è nascosto dietro alibi puerili, le condizioni del terreno di gioco, l’orario di inizio delle partite, il calendario, un repertorio inutile senza un segnale di modifica e di miglioramento.

Non è stato necessaria una mozione di sfiducia dello spogliatoio, era palpabile una certa insofferenza di alcuni laziali, da Luis Alberto a Immobile, dunque i cosiddetti veterani, come era accaduto a Torino con Chiellini e Bonucci, al Chelsea Sarri fu accusato di non saper motivare il gruppo e di essere incapace ad adattarsi e a cambiare, perché aveva in testa una sola idea (one-trick pony), al punto che gli avversari, dopo un ottimo avvio del Chelsea in Premier League, avevano capito quale fosse il sistema gioco e questo era stata la sua rovina.

Sarri lascia circa 5 milioni netti. Prima l’uomo, poi l’allenatore (Pedullà)

Sarri lascia circa 5 milioni netti. Prima l’uomo, poi l’allenatore. A scriverlo sul proprio profilo X Alfredo Pedullà giornalista che non ha mai nascosto il suo rapporto di stima con Maurizio Sarri.

Pedullà commenta così le dimissioni del toscano da allenatore della Lazio:

Sarri lascia circa 5 milioni netti. Prima l’uomo e poi l’allenatore, certamente con i suoi errori. Ma lascia anche le cornici eternamente marce, i comizi senza rispetto dopo una sostituzione giusta o sbagliata che sia, le lacrime da 4 milioni di chi passeggia in campo. Lascia un presidente che lo ha sfidato dopo una qualificazione in #Champions. #Sarri ha fatto oggi quanto avrebbe dovuto fare la scorsa estate.

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