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Koopmeiners, l’ex intermediario: «È stato vicinissimo al Napoli, Spalletti premeva per averlo»

A Radio Crc: «Giuntoli non riuscì a prenderlo perché dovevano andare via calciatori e cercò di temporeggiare perché a Bergamo avevano chiuso»

Koopmeiners, l’ex intermediario: «È stato vicinissimo al Napoli, Spalletti premeva per averlo»
Db Verona 28/08/2022 - campionato di calcio serie A / Hellas Verona-Atalanta / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: gol Teun Koopmainers

Vincenzo Morabito, agente sportivo ed ex intermediario di Koopmeiners, è intervenuto a A Radio Crc nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” sul futuro del centrocampista. In passato Teun è stato molto vicino al Napoli.

Koopmeiners non arrivo a Napoli perché Fabian Ruiz che poi ritardò la cessione

Le parole di Morabito:

«La situazione del Napoli la sento molto simile a tante altre. Il Milan non si sa se confermerà Pioli, c’è un po’ di maretta nella società, la stessa Roma che non ha preso ancora il direttore, anche la Juve è in fase di cambiamento. Pioli ha fatto talmente bene a Milano che non capisco perché metterlo in discussione, l’allenatore nuovo comporta un mercato diverso ma c’è questa smania di cambiare. Il Napoli deve cercare di finire al meglio questa stagione e centrare l’Europa».

Koopmeiners poteve essere del Napoli già con Spalletti sulla panchina azzurra:

«Koopmeiners è stato vicinissimo al Napoli, ma alla fine non lo prese perché dovevano andare via calciatori come Fabian Ruiz che poi ritardò la cessione e Giuntoli disperato cercava di temporeggiare perché a Bergamo erano in dirittura di arrivo. Anche Spalletti premeva per averlo. Non so se Giuntoli riuscirà a prenderlo ora alla Juve. Osimhen l’anno scorso aveva un mercato, quest’anno ne ha uno diverso».

Morabito sul gap tra il campionato italiano e quello inglese:

«Ci sono sempre giocatori in uscita dalla Premier che possono arrivare. 20 anni fa i nostri calciatori andavano in Inghilterra orche non erano le prime scelte. Oggi per andare in Inghilterra devi essere veramente bravo perché lì i ritmi sono altissimi, sono rimasto sconvolto per come si allenano. La Premier ha preso il largo, non li prendiamo più. Nessuno nega a De Laurentiis di aver fatto bene, ma essere il numero 1 in Italia non significa essere il numero 1 nel Mondo».

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