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Gabri Veiga: «Napoli non era il posto giusto per me, avevo bisogno di fiducia»

Ad As: «Poteva essere un passo importante in un grande club che giocava la Champions. Ma da un giorno all’altro la visione del club nei miei confronti è cambiata».

Gabri Veiga: «Napoli non era il posto giusto per me, avevo bisogno di fiducia»
Celta Vigo's Spanish midfielder Gabriel Veiga cries at the end of the Spanish league football match between RC Celta de Vigo and FC Barcelona at the Balaidos stadium in Vigo on June 4, 2023. (Photo by MIGUEL RIOPA / AFP)

Gabri Veiga ora è un calciatore dell’Al Ahli, ma quest’estate era vicinissimo all’approdo al Napoli. Intervistato da As, l’ex Celta Vigo ha parlato della sua nuova vita in Arabia.

Come ti sei adattato alla vita araba? Hai nostalgia della Galizia?

«All’inizio è stato difficile, e soprattutto per un ragazzo come me, che non ho mai vissuto fuori dalla Galizia. Ma ora mi sono adattato bene».

C’è una cultura calcistica in Arabia che va oltre l’investimento di Cristiano Ronaldo e dei mega-contratti della Saudi Super League?

«Forse è il paese in Asia, insieme al Giappone, in cui c’è più cultura calcistica. Forse ora sta diventando più visibile per ovvi motivi, ma per strada vedi tanti bambini che indossano maglie di Real Madrid, Barça, City, Nazionale… Sono abbastanza sorpreso dal livello dei giocatori della lega saudita».

Come hai reagito quando Pini Zahavi ti ha detto: ‘Abbiamo una super offerta dall’Arabia’?

«Con serenità perché nel mondo del calcio non si sa mai cosa può succedere. Arriva un momento in cui devi riflettere su ciò che è meglio per te e ciò che non lo è. Alla fine tutto è andato liscio».

Prima dell’offerta dall’Arabia, eri molto vicino al Napoli. Perché quell’operazione non è andata in porto?

«Nel calciomercato, le squadre hanno liste di preferenze in diverse posizioni. E naturalmente c’era un interesse da parte del Napoli, che è una grande squadra, nessuno ne dubita. E il progetto mi si addiceva. Poteva essere un passo importante all’interno di un grande club che giocava la Champions League. Ma nel calcio tutto cambia da un giorno all’altro, e arriva un momento in cui la visione del club nei miei confronti, per x motivi, è cambiata. Poi, da giocatore, ho pensato, e penso ancora oggi, che non era il posto giusto per sentirmi importante. Avevo bisogno di avere fiducia».

Resterai in Arabia la prossima stagione?

«Ho altri due anni di contratto e sono molto felice».

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