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Acerbi: «il cancro in confronto è stata una passeggiata, ho visto un accanimento atroce» (Corsera)

«Le gogne mediatiche non vanno bene. Non intendo sminuire nemmeno un po’ il problema del razzismo: voglio che sia chiaro»

Acerbi: «il cancro in confronto è stata una passeggiata, ho visto un accanimento atroce» (Corsera)
Db Salerno 30/09/2023 - campionato di calcio serie A / Salernitana-Inter / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Jovane Cabral-Nicolo’ Barella-Francesco Acerbi

Acerbi: «il cancro in confronto è stata una passeggiata, ho visto un accanimento atroce». È un estratto dell’intervista concessa dal difensore dell’Inter al Corriere della Sera. Intervista in cui secondo lui si affrancherebbe definitivamente dalle accuse di razzismo. È al contrario un’intervista in cui emerge perfettamente il personaggio.

È stato più complicato gestire questa vicenda rispetto alla malattia?

Acerbi: «Non c’è paragone, quella in confronto è stata una passeggiata, non ho avuto paura. Invece l’accanimento atroce che ho visto nei miei confronti in questi giorni mi ha ferito. Ho fatto tanto per togliermi l’etichetta che avevo quando ero più giovane e diventare un esempio di costanza e professionalità e ho rischiato di perdere tutto in un attimo».

Che etichetta aveva?

«Di uno un po’ ruspante».

Ha temuto per il prosieguo della sua carriera?

Acerbi: «Se ti danno dieci giornate e passi per razzista cosa fai? Poteva succedere qualunque cosa: sarei stato finito non come calciatore, che mi interessa fino a un certo punto, ma come uomo. Tutti avevano già emesso la sentenza prima ancora che uscisse. E per tanti sono razzista anche adesso: sinceramente non ci sto, le gogne mediatiche non vanno bene e soprattutto non servono per risolvere un problema come quello del razzismo che sicuramente esiste. E che non intendo sminuire nemmeno un po’: voglio che sia chiaro».

Se fosse tornato in campo in trasferta, si sarebbe preoccupato per la reazione dei tifosi di altre squadre?

«Zero».

Si aspetta di essere convocato per l’europeo?

«Io non mi aspetto niente. Ma per adesso preferisco non dire nulla sulla Nazionale, è giusto che prima ne discuta con Spalletti. Sono stanco, dopo oggi metto un punto alla vicenda. E non voglio parlarne mai più».

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