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Marotta: «Quando arrivai all’Inter sacrificai Spalletti perché mancava la cultura vincente»

L’ad dell’Inter: «Ho sacrificato un allenatore come lui, per arrivare a Conte che ci ha portato a vincere lo scudetto al secondo anno»

Marotta: «Quando arrivai all’Inter sacrificai Spalletti perché mancava la cultura vincente»
Ferrara 16/07/2022 - amichevole / Inter-Monaco / foto Image Sport nella foto: Giuseppe Marotta

Marotta, amministrato delegato dell’Inter, è intervenuto durante la giornata inaugurale della XI Edizione del Corso da Team Manager presso la Luiss di Roma. Marotta ha parlato prima del suo approdo alla Juve e poi di quello all’Inter.

«Quando nel 2010 arrivai alla Juve e i risultati non c’erano, dovetti procedere a una rivoluzione. Ho cambiato tutti i ruoli: dalla comunicazione ai magazzinieri. Avevamo anche in squadra una fila di campioni del mondo, ad esempio Camoranesi era nella lista di quelli che volevo mandare via, ma ero imbarazzato nel farlo. Per questo lo chiamai nel mio ufficio e gli chiesi cosa avrebbe fatto al posto mio. Lui mi rispose “mandare via me e tanti altri”. Ecco bisogna avere la forza di cambiare quando serve».

Marotta: «Ho sacrificato Spalletti e poi è arrivato Conte, che ha vinto lo scudetto»

«Nel 2019, arrivato all’Inter, attuai la stessa politica. Sacrificai una figura come quella di Luciano Spalletti che ritengo un bravo allenatore ma che faceva parte del presente e del passato. La cultura che c’era non era vincente e ho sacrificato un allenatore come lui, per arrivare a Conte che conoscevo bene e che ci ha portato a vincere lo scudetto al secondo anno».

L’ad dell’Inter ha rilasciato un’intervista a Dazn dove ha parlato della sua esperienza alla Juve

«Tutte le mie esperienze sono state importanti nella mia crescita personale. Altrettanto importante quella della Juventus e la cultura della vittoria, perseguire ogni particolare come essenziale per la sopravvivenza e ogni cosa subito da risolvere. L’Inter oggi è una società che ha un percorso di crescita. A Istanbul i giocatori si sono allenati a capire cosa significa vincere e nella sconfitta abbiamo allenato la mente a vincere. Alla Juve da ogni professionista ho tratto spunto per migliorare la mia competenza. Allegri? L’ironia sua fa parte del gioco e serve sempre sdrammatizzare. Poi noi facciamo la nostra strada e la Juve fa la sua».

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