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Malagò su Maignan: «Ci vuole una pena per evitare che altri si sentano autorizzati a prendere esempio»

Il presidente del Coni al Tg2: «Sarebbe finalmente indispensabile che il caso Maignan potesse essere l’ultimo»

Malagò su Maignan: «Ci vuole una pena per evitare che altri si sentano autorizzati a prendere esempio»
Napoli 24/03/2023 - premio Enzo Berazot / foto Image nella foto: Giovanni Malago’

Il caso Maignan ha sollevato, come sempre accade in Italia, l’indignazione popolare, come se mai prima d’ora ci fossero stati episodi di razzismo nel nostro calcio.  Come al solito, in Italia da un giorno all’altro scopriamo l’acqua calda. Dopo una vita vissuta a minimizzare qualsiasi episodio di razzismo, nefandezze di ogni tipo, persino quando viene tirata in ballo Anna Frank, con multe che sono semplicemente ridicole (10mila euro sono ben pagati per qualsiasi atteggiamento schifoso negli stadi italiani), tutti fedeli all’unico mantra e cioè all’omertà. Ricordiamo che furono tutti i presidenti di Serie A a battersi affinché venisse di fatto depenalizzato qualsiasi comportamento razzista negli stadi italiani. Razzista o territorialmente discriminatorio, termine che venne coniato per quelle bazzecole del tipo “Forza Vesuvio”.

Malagò contro il razzismo

Tutti gli esponenti del mondo del calcio e non solo, si sono affrettati a condannare l’accaduto, tra loro anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò, intervenendo al Tg2 sul caso Maignan, colpito da cori razzisti in Udinese-Milan.

«Sarebbe finalmente indispensabile che il caso Maignan potesse essere l’ultimo. Sappiamo benissimo quanto sia indispensabile che non ci siano differenziazioni ad alcun livello e lo sforzo che il Cio sta facendo per tenere unito questo mondo è sotto gli occhi di tutti. Per cui ci auguriamo che chi di competenza, organi di giustizia sportiva e ordinaria, facciamo il loro corso in modo autorevole e consentitemi di dire forte, per evitare che ci possano essere dei soggetti che si sentano ‘autorizzati’ con una pena lieve a dare questo cattivo esempio»

L’Equipe su Maignan

Mike Maignan non è il primo giocatore preso di mira dagli insulti razzisti negli stadi italiani e probabilmente non sarà l’ultimo”. Ovviamente anche L’Equipe mette a nudo l’ipocrisia del calcio italiano, che ogni volta scopre inorridito di avere un problema. I fatti di Udine dimostrano che, a occhio, non impareremo mai. Intanto però il giornale francese sottolinea anche che Maignan “è il primo ad aver reagito a caldo, subito dopo la partita Udinese-Milan, sabato sera.

Il regolamento della Lega prevede che ogni club invii un giocatore a rilasciare interviste televisive dopo la partita e il francese non è mai stato chiamato dal suo arrivo in Italia due anni e mezzo fa. E’ stata quindi una delle prime volte che spettatori e giornalisti italiani lo hanno sentito parlare. Un’iniziativa che ha segnato l’opinione pubblica, oltre alla sua decisione di lasciare temporaneamente il campo quando l’arbitro aveva interrotto la gara”.

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