ilNapolista

Jean Todt: «Come erede di Schumacher tifo per Leclerc» (La Stampa)

Jean Todt parla di Schumacher e della loro amicizia senza però tradire la fiducia della famiglia sulla riservatezza delle sue condizioni

Jean Todt: «Come erede di Schumacher tifo per Leclerc» (La Stampa)
Db Milano 04/09/2019 - 90 Anni di Emozioni / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Jean Todt

È l’inverno del 2013 quando Michael Schumacher, solo un anno dopo aver lasciato la Formula 1, batte la testa con violenza contro una roccia mentre scia a Meribel. Dieci anni dopo Michael è ancora lì, in quella clinica dove la famiglia protegge la sua malattia con riservatezza, purtroppo nessun intervento o cura sperimentale è riuscita a recuperare del tutto il campione.

Di lui parla alla Stampa oggi Jean Todt che con Michael è stato in Ferrari negli anni d’oro. La loro amicizia è di lunga data e Todt è tra i pochissimi che può andare a trovare Schumacher ma neanche lui può rispondere alla domanda “come sta?”

«È una questione privata. L’unica cosa dico è che adoro Michael, adoro la sua famiglia ed è giusto rispettarne la privacy»

Poi racconta gli anni vissuti in Ferrari con Michael

«La situazione all’inizio era disastrosa. Nel ’96 si parlava molto del mio licenziamento. Michael era appena arrivato e vedeva che il mio piano era giusto, la gente che stava per arrivare e con cui trattavo in segreto corrispondeva al nostro progetto. Per questo è intervenuto e ha detto: “Se parte Todt, me ne vado anch’io”»

Poi arrivano tre anni di sconfitte e finalmente il 2000

«Nel 2000 vinciamo. L’abbraccio con Michael suo podio è il momento sportivo più felice della mia vita. Abbiamo finalmente raggiunto l’obiettivo che ci eravamo prefissati nel 1993»

Chi sono gli eredi di Schumacher?

«Io faccio il tifo per Leclerc. Mio figlio lo segue fin da quando correva nei go-kart. È un grande pilota e merita l’occasione di vincere il titolo»

ilnapolista © riproduzione riservata