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Giuntoli vuole replicare alla Juventus ciò che ha fatto a Napoli (Tuttosport)

È lui l’architetto del terzo scudetto. Vuole fare lo stesso percorso che ha portato il Napoli a stracciare la concorrenza

Giuntoli vuole replicare alla Juventus ciò che ha fatto a Napoli (Tuttosport)
Db Dimaro (Tn) 24/07/2019 - amichevole / Napoli-Cremonese / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Fabrizio Giuntoli

Cristiano Giuntoli ha vinto il premio “La più grande impresa della stagione” durante l’evento Golden Boy 2023. L’attuale direttore sportivo della Juventus premiato per il suo lavoro a Napoli, dove è riuscito a costruire gradualmente una squadra capace di portare il tricolore in città dopo 33 anni.

Tuttosport elogia il dirigente juventino, juventino in tutti i sensi. Dipendente della Juventus e tifoso della Vecchia Signora, una rivelazione che ha deciso di rendere pubblica solo quando è arrivato nella capitale piemontese.

Scrive Tuttosport:

Il vero architetto dello scudetto partenopeo porta il nome e il cognome di Cristiano Giuntoli. E sotto il Vesuvio resta otto stagioni, culminando il tutto con il tricolore cucito sulle maglie di Meret e compagni. Una Juventus nuova rispetto al passato, soprattutto quello più recente, visto che a Giuntoli la dirigenza bianconera chiede non solo di vincere ma anche in maniera sostenibile. La ricetta che Giuntoli ha in mente per la Juventus si basa sugli ingredienti che lo hanno portato a stracciare la concorrenza quando era al Napoli. Attenzione trasversale su tutti i settori contigui alla squadra, grande autonomia al tecnico, ricerca di talenti a costi contenuti per alzare il tasso tecnico della rosa senza alterare i conti della società e gestione delle problematiche ispirandosi al concetto di misura“.

La fede calcistica di Giuntoli

«Mi sento a casa. Ricordo le prime trasferte col babbo: a Firenze, attenti a non esultare, o a Bologna, dove una volta abbiamo preso l’acqua tutto il tempo, e a mia madre avevamo detto che eravamo in tribuna coperta, oppure a Pistoia, gol di Cuccureddu, Brady, Tardelli. Poi le trasferte in bus a Torino con un club di Prato. E nel ’98 guidai fino ad Amsterdam per la finale di Champions persa con il Real, gol in fuorigioco di Mijatovic, mi è rimasta qui. Il giorno dopo ero regolarmente a fare allenamento con l’Imperia».

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