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Djokovic: «Col Covid ero diventato il cattivo del mondo, non mi era mai successo prima»

A Cbs sui giovani talenti del tennis, da Sinner a Rune: «Penso che in un certo senso risveglino la bestia dentro di me»

Djokovic: «Col Covid ero diventato il cattivo del mondo, non mi era mai successo prima»
Malaga (Spagna) 23/11/2023 - Coppa Davis / foto Imago/Image Sport nella foto: Novak Djokovic ONLY ITALY

Novak Djokovic è stato ospite agli studi della Cbs, dove si è raccontato in una lunga intervista al programma “60 minutes”.

Il tennista serbo si è detto carico e pronto ad affrontare la nuova generazione di tennisti all’orizzionte (di cui fanno parte Alcaraz, Sinner e Rune)

«Penso che in un certo senso risveglino una bestia dentro di me».

Gli allenamenti di Djokovic non si basano più solo sulla tenuta fisica, ma anche a rafforzare quella mentale:

«Non è un regalo. È qualcosa che arriva con il lavoro»

«La differenza, immagino, tra i ragazzi che riescono a diventare i più grandi campioni e quelli che lottano per raggiungere il livello più alto, è la capacità di non rimanere troppo a lungo in quelle emozioni. Quindi per me è davvero relativamente breve. Quindi non appena lo sperimento, lo riconosco. Forse, sai, scoppio. Urlo in campo, qualunque cosa accada. Ma poi sono in grado di riprendermi e resettar

Poi parla delle volte in cui in campo perde il controllo: «Non ne sono orgoglioso. E mi vergogno di me stesso quando lo faccio, senza dubbio. Ma allo stesso tempo, sai, mi accetto come un essere umano imperfetto»

Djokovic è consapevole che la sua sfilza di record non basta a renderlo il più amato dai tennisti:«La quantità di pressione e stress è molto maggiore se la folla è contro di te. Allo stesso tempo, in realtà mi piace di più stare in un ambiente dove, sai, ho un buon supporto»

Il tennista serbo non è mai stato amatissimo, ma con lo scoppia della pandemia e la questione legata ai vaccini, l’odio attorno a lui è cresciuto ancora di più.

«Sono diventato praticamente il cattivo del mondo. Praticamente avevo la maggior parte del mondo contro di me. Ho avuto quel tipo di esperienza sul campo da tennis con un pubblico che forse non mi incoraggiava, ma non avevo mai avuto questa particolare esperienza prima in vita mi

Tutto ciò è nata dalla scelta di Nole di non vaccinarsi. Lui spiega di non essere né un no vax né un pro vax, ma di essere «a favore della libertà di scegliere»

Poi ha parlato nuovamente del rapporto con Nadal e Federer, suoi eterni rivali:

«C’è grande rispetto per Federer e Nadal ma non siamo amici perché siamo rivali, e questo rende difficile il fatto di stare vicini e condividere intimità della nostra vita che potrebbero essere usate contro di noi. Abbiamo condiviso il palco per così tanti anni con grande rispetto, quindi spero che un giorno, quando il sipario si chiuderà, potremo sederci, parlare e riflettere, sarebbe fantastico»

Poi racconta dei primi tempi da tennista: «Anni fa sognavo che mia figlia e mio figlio potessero vedermi vincere Wimbledon». 

E a proposito di Wimbledon, ha parlato della sconfitta in finale subita contro Carlos Alcaraz:

«Mi ha fatto incazzare così tanto che avevo bisogno di vincere tutto sul suolo americano, cosa che ho fattoÈ una grande opportunità per me reinventarmi e spingere davvero più forte di quanto abbia mai fatto».

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