I tornei di tennis possono avere queste sponsorizzazioni. Ai tennisti è vietato: «meriteremmo il 50% di ciò che un torneo riceve»

Le società di scommesse sono per lo sport un po’ come la carta moschicida. Lo sport attira le scommesse ma, per presunti doveri morali, non può includerlo nel sistema. E così rimane un settore altro, distante dallo sport giusto un palmo di mano. Avviene nel calcio, ma avviene anche nel tennis. Lo sport con la racchetta più grande infatti è il secondo sport che muove più soldi dalle scommesse. Questo Djokovic, numero 1 al mondo, lo sa ma rileva anche una stortura nel sistema tennis.
Infatti i tornei di tennis possono avere delle sponsorizzazione con le società di scommesse, lo stesso tipo di rapporto però è vietato ai tennisti. Novak ha così deciso di aprire il vaso di Pandora. Lui che dal 2020 guida il sindacato Ptpa (Associazione dei giocatori di tennis professionisti), ha deciso di battersi per cambiare questo status quo.
Il regolamento recita che “è vietato ai giocatori portare sui propri indumenti qualsiasi menzione delle compagnie del tabacco o di quelle legate alle società di scommesse“.
In un video pubblicato sui canali social del sindacato ha dichiarato:
«C’è una cosa che per me è molto illogica in questa faccenda ed è che non ci siamo spostati di un centimetro negli ultimi 20 anni. Per l’integrità dello sport, ai giocatori di tennis non è consentito mettere le patch delle società di scommesse sui nostri vestiti quando giochiamo mentre i tornei possono avere case di scommesse come sponsor principali».
Tennis is one of the most bet sports in the 🌎 but players don’t share fairly in its revenue. Over the next few days, we’ll be discussing the realities of betting in tennis and how it impacts the players
Full interview with @DjokerNole + @ahmad4athletes: https://t.co/TthyuljiOq pic.twitter.com/vEaSkweKVt
— Professional Tennis Players Association (@ptpaplayers) September 20, 2023
Continua Djokovic:
«La situazione è assolutamente inaccettabile. Personalmente probabilmente non indosserei la toppa della società di scommesse sulla manica della maglietta, ma il 95% dei giocatori lo farebbe e io lo sostengo. E se ciò non fosse consentito, ciò che meriteremmo è il 50% di ciò che un torneo riceve dalla sponsorizzazione delle case di scommesse»
Il serbo, e non è l’unico, non si accontenta di un fondo pensionistico a cui i tennisti possono accedere dopo aver compiuto 50 anni. Questo fondo viene in parte finanziato proprio attraverso parte degli introiti per le sponsorizzazioni tra i tornei e le società di scommesse. Ma, per Djokovic, non basta:
«I bookmaker guadagnano centinaia di milioni di dollari, forse miliardi , e anche molte parti interessate nell’ecosistema del tennis traggono vantaggio da questi accordi. Ma i tennisti ricevono briciole o quasi nulla. I giocatori probabilmente non ne sono pienamente consapevoli o forse non stanno spingendo abbastanza per una distribuzione equa. I giocatori danno molto più di quanto ricevono. In realtà non ricevono nulla e danno il loro nome a tutti quei siti web. Migliaia di milioni di dollari circolano settimanalmente dai tornei di tennis e i giocatori si trovano in una situazione impotente. Non possiamo permettere che ciò continui ad accadere».
Setting the stage for 2023 with:
· The state of the tennis industry
· The PTPA’s priorities for supporting players
· Progress made since the US OpenView the AO Player Presentation: https://t.co/23FnDpqYj8 pic.twitter.com/I9g67IXKm4
— Professional Tennis Players Association (@ptpaplayers) February 8, 2023