Una mossa autolesionistica. evidentemente voluta dal club. Si aggiunge altro disequilibrio e ora si susseguiranno le voci su una sua partenza

“Cazzate” è la forma. È lo specchietto per le allodole. È il tratto che balza agli occhi perché raramente il comunicato di una società di calcio ha smentito in maniera tanto aspra – e volgare – qualche ricostruzione giornalistica. Ma la forma a nostro avviso non è il cuore della vicenda. Il punto è la sostanza del tweet con cui il Napoli ha voluto ufficializzare l’apertura del caso Kvaratskhelia. Come se nel Napoli non ce ne fossero già troppi di fascicoli aperti e lontani dalla chiusura. Pensiamo solo a Osimhen, Zielinski, per non parlare delle problematiche tattiche.
Alcuni media continuano a raccontare, avendo come unica fonte gli agenti del calciatore, di presunte trattative in corso per il rinnovo di Kvaratskhelia. Si tratta di “cazzate”. Nessuno del Napoli ha mai parlato del possibile rinnovo del calciatore (il cui contratto scade tra 4 anni). Non lo hanno fatto né Mauro Meluso, né Maurizio Micheli, né Aurelio de Laurentiis, né Andrea Chiavelli.
Alcuni media continuano a raccontare, avendo come unica fonte gli agenti del calciatore, di presunte trattative in corso per il rinnovo di Kvaratskhelia. Si tratta di “cazzate”. Nessuno del Napoli ha mai parlato del possibile rinnovo del calciatore (il cui contratto scade tra 4…
— Official SSC Napoli (@sscnapoli) September 5, 2023
Il messaggio è chiaro ed è in puro codice De Laurentiis: “i contratti vanno rispettati”, e giù con la storia che “mio zio Dino fece sequestrare una villa a Federico Fellini”. La clausola di Spalletti e via dicendo. Il repertorio è noto. È una specialità della casa. Ma De Laurentiis è troppo intelligente per non sapere che con quel tweet ha ratificato la frattura col georgiano e il suo entourage. Il manager è stato due settimane a Napoli, inutilmente perché De Laurentiis non lo ha mai incontrato.
Come detto altre volte, De Laurentiis in linea teorica può anche avere ragione. Ma è impensabile che un calciatore come Kvara resti a Napoli guadagnando un milione e mezzo netti, meno di Simeone, Lindstrøm, Mario Rui eccetera eccetera.
Probabilmente l’obiettivo del Napoli era proprio ratificare la rottura. E a questo punto acquistano maggior vigore quelle che abbiamo definito considerazioni un po’ da bar ma che abbiamo fatto anche noi. E cioè che la freddezza di Garcia nei confronti del georgiano possa essere figlia di considerazioni non del tutto tecniche. Perché – ci ripetiamo – togliere Kvara al minuto 66 quando si è sotto 1-2 con la Lazio e toglierlo per fare spazio a Raspadori, è una mossa in cui di scelta tecnica troviamo ben poco. Sono davvero pochi gli allenatori che avrebbe fatto la stessa sostituzione.
E ora, come già emerge dal tam tam più o meno prossimo a Kvaratskhelia, l’entourage del georgiano potrebbe far arrivare al Napoli una proposta robusta per una sua eventuale partenza. E di questo si parlerà a lungo. Comunque vada a finire, a noi sembra autolesionistico aver aperto un altro fronte di battaglia e di conseguenza un altro elemento di disequilibrio e destabilizzazione.