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De Laurentiis è un imprenditore che cura i propri interessi, non un campione di moralità

Un anno fa beneficiò della deroga delle multiproprietà della Figc sporca e cattiva. La verità è che è proprio questione di vil denaro

De Laurentiis è un imprenditore che cura i propri interessi, non un campione di moralità
Mg Napoli 04/06/2023 - campionato di calcio serie A / Napoli-Sampdoria / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Aurelio De Laurentiis
Nel comunicato del Napoli, a firma del suo presidente Aurelio De Laurentiis, rivolto alla Figc (e implicitamente a Gravina), non ci vediamo alcuna lezione morale impartita. Sia chiaro: è sacrosanto che una persona, qualunque ruolo essa abbia, pretenda il rispetto delle regole. Il presidente del Napoli ha anche ragione relativamente alla costruzione giuridica dei contratti e al loro rispetto. Spalletti e il suo “gardening” sono la dimostrazione più lampante. Lo sono anche tutte quelle clausole rescissorie che i club concorrenti hanno pagato al club partenopeo, per assicurarsi le prestazioni dei calciatori azzurri.

Tolto ciò, appare quantomeno pindarico il discorso relativo ai propri collaboratori. Con Sarri e nuovamente Spalletti i rapporti sono arrivati molte volte ai ferri corti. Ancelotti avrebbe qualcosa da ridire verso il presidentissimo ed i suoi modi “energici” di relazionarsi. Il punto dolente, però, è un altro. Ci lascia interdetti chi si schiera dalla parte di De Laurentiis, simil guelfo o ghibellino, elevandolo a campione morale verso una Figc marcia, sul concetto delle deroghe. Questo, semplicemente perché quella Federcalcio tanto sporca e cattiva, poco meno di un anno fa prorogò la scadenza del divieto delle multiproprietà nel calcio professionistico dalla stagione 2024/25 alla stagione 2028/29. Una deroga in piena regola di cui ha beneficiato De Laurentiis, che con la sua famiglia controlla il Napoli e il Bari. Un atto di buon senso, come lo chiamò De Laurentiis, che aveva però dietro il retroterra di una durissima battaglia legale da percorrere contro la Figc.

Rimane, quindi, il fatto che De Laurentiis faccia bene a curare i propri interessi, da buon imprenditore (e contabile) quale è. D’altro canto assurgerlo a campione di moralità sarebbe folle. De Laurentiis non sta insegnando niente a nessuno: è solamente un imprenditore focalizzato sulla cura del proprio giardino e del “vil denaro” che tanto afferma di non voler interessarsi.
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