«Sinner mi piace perché non ha paura. Ma deve migliorare il servizio» (Wilander)
Oggi comincia Wimbledon. L'ex numero uno al Corsera: «Deve sfruttare l'altezza alla battuta. È partito magrolino, sta mettendo su muscoli»

2022 Londra (Inghilterra) - Wimbledon / foto Imago/Image Sport nella foto: Jannik Sinner ONLY ITALY
Oggi comincia Wimbledon. Il Corriere della sera intervista l’ex tennista Mats Wilander. Argomento: Sinner.
Cosa le piace di più di lui?
«Non ha paura, di niente e nessuno. Non teme Alcaraz, che ha già battuto, a Wimbledon è andato avanti due set a zero con Djokovic. Lasciatelo tranquillo: con meno aspettative si gioca più leggeri, più liberi. Spero che Jannik sia bravo a staccarsi dai social e a non leggere ogni commento, nel bene e nel male».
I ritiri le insinuano dubbi sulla tenuta fisica di Sinner?
«Nessuno. È partito magrolino, sta mettendo su muscoli: lo vedo lavorare duramente in palestra ai tornei. L’errore è paragonarlo ad Alcaraz, più giovane e muscoloso. Ma Carlos era già uomo minorenne, oggi è un giocatore formato».
Se lei fosse il suo coach, quale priorità avrebbe?
«Il servizio. È cresciuto ma ha ampi margini. La battuta di Jannik deve diventare un’arma, dargli punti gratuiti, permettergli di rifiatare nei game al servizio. Il tennis di Jannik dipende dal servizio più del tennis di Alcaraz, per esempio, che è così potente e dinamico da compensare durante lo scambio. E il gioco di difesa di Jannik non è ancora eccellente, quindi non gli concede il lusso di permettersi un servizio che non sia all’altezza. Nel gioco offensivo invece è già molto bravo. Non c’è motivo per cui il servizio di Sinner non possa diventare enorme: ha l’altezza da sfruttare e gli angoli da variare da lassù. Vedo che non ha ancora trovato il ritmo perfetto né il movimento ideale ma so che ci sta lavorando con Cahill».