Mancini: «La Juve è arrivata terza sul campo, il lavoro di Allegri va rispettato»
Al CorSport: «Ci sono pressioni. Non è facile fare l’allenatore. Finale Champions? Il City è favorito ma la partita è aperta».

Napoli 23/03/2023 - qualificazioni Euro 2024 / Italia-Inghilterra / foto Image Sport nella foto: Roberto Mancini
Il Corriere dello Sport intervista il commissario tecnico della Nazionale italiana, Roberto Mancini. Parla della finale di Champions League tra Inter e Manchester City e di Simone Inzaghi.
«Lo sapete, gli allenatori dipendono dai risultati. Mi sembrava di aver letto, qualche tempo fa, che su Inzaghi ci fossero dei dubbi. Non se ne parlava molto bene… In un mese è cambiato tutto. Fantastico. Sono felice per Simone. L’ho visto crescere da giocatore e poi da tecnico. Ha fatto molto bene».
L’Inter può vincere la Champions? Mancini:
«In 90 minuti può accadere di tutto. Per quello che è, per quello che ha fatto negli ultimi dieci anni in termini di risultati, il City sulla carta parte favorito, ma in una finale può succedere qualsiasi cosa. L’Inter non parte battuta. E’ una finale completamente aperta».
Mancini continua:
«Il City è completo, ha qualità e soluzioni, è ricco di talento. Non so se sono i più forti, sono quelli che sanno giocare meglio. Anche l’Inter ha giocatori bravi. Squadra solida, non è così semplice segnare ai nerazzurri. Non riesco a dare percentuali. Sfida secca. Lo ripeto. Può succedere di tutto. Vi faccio una domanda: e se l’Inter va in vantaggio?».
Mancini su Allegri:
«Ci sono pressioni. Non è facile fare l’allenatore. Quanti punti ha fatto la Juve? Mi sembra sia arrivata terza sul campo. Non mi pare poco in una stagione complicata. Il lavoro di Allegri va rispettato».
Cosa ha lasciato il campionato?
«Il bel gioco del Napoli. E la sorpresa del Monza. Galliani è un dirigente bravo ed esperto, hanno scelto bene, puntando sugli italiani. Bel segnale. Va premiato il coraggio di un club come l’Empoli. Non hanno paura di dare spazio ai ragazzi. Penso a Fazzini, Cambiaghi, Vicario, Parisi, Baldanzi e ce ne sono altri. E poi le tre finali europee con Inter, Roma e Fiorentina: un po’ di italiani in campo ci sono. Una buona cosa».