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Lotito: «Sarri lo sento sempre. L’allenatore deve fare l’allenatore, al resto penseremo noi»

Al Corsport: «a che posto mettevate la Lazio a inizio stagione? “Volli, e volli sempre, e fortissimamente volli”, l’ho fatta scrivere sul muro di Formello»

Lotito: «Sarri lo sento sempre. L’allenatore deve fare l’allenatore, al resto penseremo noi»
Roma 28/05/2023 - campionato di calcio serie A / Lazio-Cremonese / foto Image Sport nella foto: Claudio Lotito.Enrico Lotito

Claudio Lotito, presidente della Lazio, ha parlato con il Corriere dello Sport.

«Ma voi a che posto mettevate la Lazio a inizio stagione?».

«Noi ci credevamo. Solo chi all’inizio non ci considerava ora grida al miracolo. E’ stato fatto un buon lavoro, ognuno ha contribuito per la propria parte, i meriti per la Champions sono da dividere tra tutti». Il miracolo, per la verità, lo aveva evocato Sarri e gli abbiamo dato ragione in tanti, ma va bene lo stesso.

«So già cosa vuole. Parliamo tanto e di investimenti, forse ci incontreremo ma lo sento ogni giorno al telefono. Ci dirà le caratteristiche funzionali al suo calcio. Poi vedremo cosa riusciremo a realizzare, come la scorsa estate. L’allenatore deve fare l’allenatore, al resto penseremo noi. Sto continuando a strutturare la società».

«La Lazio deve essere rispettata per quello che è. Esiste una proprietà certa dal punto di vista civilistico, ho mantenuto il numero di matricola in Federazione, evitando il fallimento. Sotto l’aspetto emotivo, sono il custode del sentimento popolare. Non è più la Lazietta di una volta, come usavano chiamarla. Penso che storicamente la tendenza ad accontentarsi e non sforzarsi di andare oltre le proprie possibilità dipendesse dal non avere un riferimento sicuro. Lo vedo anche in altri club, magari spendono tanto e fanno dei risultati, perché comprano giocatori forti, ma non hanno una proprietà e restano al di sotto del potenziale. Mancano il senso identitario e di appartenenza. Il calcio è uno sport di squadra, non individuale. Non conta arrivarci vicino. Per vincere, devono concorrere tutte le componenti della società. E bisogna tirare fuori il massimo».

Ci svela un retroscena, citando per l’ennesima volta la celebre frase di Vittorio Alfieri, poeta e drammaturgo del Settecento. “Volli, e volli sempre, e fortissimamente volli”. «L’ho fatta scrivere sul muro, nel corridoio che porta allo spogliatoio di Formello in modo che i giocatori la leggano ogni giorno».

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