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Il ritorno del Sorrento in Serie C, col progetto di non essere una meteora

Promozione ottenuta all’ultima giornata col tecnico Maiuri e il suo aggressivo 4-3-3. Ora va ristrutturato lo stadio e creata una rete di sponsor

Il ritorno del Sorrento in Serie C, col progetto di non essere una meteora

Quando si parla di Sorrento si pensa subito al mare e ai famosi limoni, dalle cui bucce nasce il rinomato Limoncello. Ma se si presta attenzione, qui c’è una tradizione calcistica nata nel 1945 a guerra finita, e che si è mantenuta, toccando un apice massimo nella stagione 1970/71 allorquando i “costieri” di Giancarlo Vitali vinsero la Serie C partecipando al successivo campionato di Serie B, disputato addirittura al San Paolo di Napoli.

Era un Sorrento in cui spiccava la figura di un giovane Giuseppe Bruscolotti, destinato da li a poco a trasferirsi a Napoli in divenire, destinato poi ad essere quello di Ottavio Bianchi e del “Diez” per eccellenza. Un Sorrento in cui il portiere Gridelli ottenne il record di imbattibilità preservando la propria porta per ben 1537 minuti. Eppure, quello che doveva essere l’inizio di una grande storia, si è trasformato nell’inizio della fine, con i campani che retrocedono arrivando ultimi in classifica in cadetteria e scivolano giù fino ad arrivare al fallimento nel 1989 con conseguente retrocessione in Eccellenza nel 1991 e in Promozione l’anno seguente.
Ma oggi i tifosi rossoneri possono di nuovo festeggiare dopo aver conquistato il girone G della serie D dopo un duello rusticano risoltosi solo al fotofinish. Infatti all’ultima giornata la Paganese aveva un punto di vantaggio sul Sorrento, entrambe giocavano con il fattore campo sfavorevole e contro squadre che avevano ancora qualcosa da chiedere al campionato. Infatti, sia il Tivoli Calcio, avversario della Paganese, che l’Angri, avversario del Sorrento, lottavano per uscire dalla zona play-out con l’Angri che aveva un punto di vantaggio sui laziali. A fine primo tempo sia la Paganese che il Sorrento erano avanti nel punteggio, ma la ripresa ha sconvolto i giochi, con il Tivoli capace di infilare tre volte la porta della Paganese, mentre ai ragazzi di Maiuri non sono tremate le gambe e con un rotondo 3-0 si ergevano a capolista raggiungendo una insperata promozione.
La stagione del Sorrento è stata molto costante costellata da ben 21 vittorie (record del girone), 7 pareggi e 6 sconfitte, ma con un rush finale in cui nelle ultime 7 gare sono arrivate sei vittorie e una sconfitta (sul campo della Casertana, l’ex squadra di mister Maiuri). Una striscia in cui i giocatori sorrentini hanno messo a segno 10 reti, vincendo tre volte per 1-0, certificando anche la miglior difesa del campionato con 28 reti subite.
Finanziariamente, il Sorrento partiva con la rosa di pari valore proprio alla Paganese dietro solo alla Casertana, giunta terza in classifica (dato Transfermarkt). La squadra è una delle più verdi della serie D, composta da giocatori giovani con alcuni elementi esperti. Il modulo adottato dal tecnico milanese Maiuri è un 4-3-3 aggressivo con Scala, Gaetani, La Monica e Petito a condurre le danze in avanti – 28 reti complessive – mentre in mezzo al campo spicca la leadership del 31enne panamense Eric Herrera, che in stagione ha regalato 9 assisti ai compagni. Proprio la distribuzione degli assist fa capire come nel gioco del Sorrento non spicchi una “primadonna”. Sono 8 gli assist di Petito, 5 quelli di Scala e 4 per Gaetani, che hanno reso gli avanti dei rossoneri imprevedibili e difficili da gestire per le difese avversarie.
Terminata la stagione il Sorrento è poi arrivato a giocarsi la finale del campionato di serie D superando agevolmente il gironcino con Catania e Brindisi (5 gol fatti e 0 subiti), eliminando il Lumezzane in semifinale (2 reti fatte e 0 subite), ma arrendendosi in finale all’incredibile Sestri Levante, di cui abbiamo già parlato, perdendo 3-1 dovendosi inchinare al talento di Facundo Marquez (autore di 23 reti in stagione) e del capitano Massimiliano Pane al quale ha risposto solo la rete di David Gaetani. Ma questa sconfitta non può certo oscurare la bella stagione messa in piedi dai “costieri” che adesso si prendono una meritata vacanza prima di affrontare la stagione del ritorno tra i pro, con l’intenzione di non essere una meteora. In tal senso sono arrivati importanti garanzie dallo sponsor MSC crociere – coinvolto anche nel caso di Napoli e Genoa – che con il suo sostegno economico ha garantito l’iscrizione in C per il prossimo anno. Sarà a questo punto cruciale che il tessuto economico locale si unisca per sostenere il nuovo progetto il terza categoria, progetto che include anche la ristrutturazione del piccolo stadio Italia, da 3,600 posti e che nel 2003 fu uno dei primi ad adottare l’erba sintetica.
Prima di lasciarvi augurandovi una buona estate non possiamo non ricordare che nella sua storia il Sorrento si è aggiudicata la Coppa Italia di serie D nella stagione 2005/06 avendo la meglio, nel doppio confronto sul Giarre, ma quell’edizione rimarrà negli annali per la presenza nella competizione del Cervia di Francesco Graziani, che proprio il Sorrento eliminò in semifinale con un 6-4 complessivo decretando peraltro la fine del progetto “Campioni”. Quello che ci stupisce andando a sviscerare le piccole realtà del calcio italiano e che spesso ci imbattiamo in personaggi famosi, che hanno mosso i loro passi proprio dalla provincia più estrema. Scorrendo i tecnici passati sulla panchina sorrentina troviamo Maurizio Sarri, Bruno Bolchi, Gennaro Ruotolo fino ad arrivare ad un Roberto “el Pampa” Sosa, durato 17 partite nella stagione 2014-2015. Sfogliando quello dei calciatori, oltre al già citato Bruscolotti, troviamo elementi quali Federico Giampaolo, l’argentino Horacio Erpen, Paolo Zanetti, il brasiliano “Paulinho” fino ad arrivare a Generoso Rossi. Anche questo è il bello del calcio.
Fabrizio Roscitano
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