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Giuntoli ha rifondato il Napoli. Ora ha scelto il nemico di sempre. Contento lui

Gravina non è venuto a consegnare lo scudetto. Per lui il risultato più bello del calcio italiano è stato il patteggiamento della vergogna

Giuntoli ha rifondato il Napoli. Ora ha scelto il nemico di sempre. Contento lui
Ci Napoli 07/04/2023 - campionato di calcio serie A / Napoli-Fiorentina / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Cristiano Giuntoli

FALLI DA DIETRO – COMMENTI ALLA 38° GIORNATA DEL CAMPIONATO 2022-23

Napoli Campione.
Il nostro capitano alza la coppa nell’azzurro e la felicità esplode.
Se dei giorni felici si ricordano solo gli attimi, come rammenta Cesare Pavese, allora è questo l’attimo che ricorderemo più a lungo.

A consegnare il trofeo non è Gravina.
Lui se l’è data a gambe. Consapevole dell’accoglienza che gli avrebbe riservato il Maradona.
Per lui il risultato più bello del calcio italiano è stato il patteggiamento della vergogna.
Roba da fare impallidire Calciopoli.

Napoli Campione.
Che festa sia.
E’ stato un miracolo. Ora godiamocelo.

Cominciò tutto nel giugno scorso. Quando fu rivoluzione.
I fatti sono noti.

L’Impomatato prende atto della fine di un ciclo.
E lascia andar via le colonne portanti di una squadra sempre bella ma sempre senz’anima.

Quella squadra ha appena buttato via uno scudetto possibile se solo avesse avuto un briciolo in più di carattere.

Tempo è di rifondare.

Giuntoli si dà da fare.
Scova Kvara in Georgia. Pesca la muraglia coreana in Turchia.
Costruisce una panchina d’oro con Raspadori, il Cholito, Olivera.
Consegna il tutto nelle mani di Fra Cipolla desideroso di sistemare i conti col passato.
Un passato fatto di malasorte e di fatalità.

E Fra Cipolla confeziona il capolavoro.

Grazie anche a questo gruppo di ragazzi straordinari.
Ringraziamoli tutti uno per uno, questi campioni, scandendo a voce alta i loro nomi ad uno ad uno.
A voce alta perché sia il vento a ricordarceli di tanto in tanto.
Sono loro gli artefici del sogno.

Il più bel calcio mai visto.
Un dominio schiacciante.
Sedici punti di vantaggio sulla seconda.
Osi-furia capocannoniere.
Khiarastella miglior calciatore del Torneo.
Un miracolo indimenticabile.

Che festa sia.
E sia irrefrenabile la gioia.
E non oscilli alla brezza triste del pensiero di un attimo.

Fra Cipolla lascia.
Ha deciso così. Ha deciso di lasciare da vincitore.
Scelte da rispettare.
Giuntoli invece ha scelto il nemico di sempre. Contento lui.

Il Napoli perfetto, il Napoli con lo scudetto cucito sul petto, non sarà più questo.
Quando si dice il destino.

Tutti impazienti di sapere il nome del nuovo timoniere.
Una cosa sola è certa.
Sarà uomo di ambizione e audacia.
Perché l’eredità pesa tonnellate.

Non resisto. E dico la mia.

Fra i tanti nomi, butto giù la perfetta utopia.
Sor Polpetta.
Proprio lui. L’ambiguo e furbastro Sor Polpetta.
Quello che ci ingannò spacciandosi per Comandante.
Quello che ci bidonò con la fesseria seducente della conquista del Palazzo.
Al quale poi bussò, un po’ da accattone, solo lui.

Sor Polpetta.
E’ lui il nome più intrigante per me.

Gli perdonerei tutto il passato per vederlo lavorare sul capolavoro di Fra Cipolla.
E appurare cosa diavolo sia capace di combinare.

Sarebbe un atto di umiltà e di coraggio per lui.
E anche una bella sfida.
E in qualche modo una sorta di risarcimento morale.

Butto giù un altro sproposito.
Al fianco di Sor Polpetta, da manager, Rafa il Panzone.
Un altro magico ritorno.
Sarebbe un binomio da sogno.
Ma è utopia, appunto.

Il calcio per ora saluta.

Manca il responso di Istanbul.
Manca il responso europeo a carico di colossi che si chiamano Juventus e Barcellona.

Non mi aspetto granché.

Ci vediamo ad agosto.
Nel frattempo qualcosa farò per ingannare l’attesa.

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