ilNapolista

Non c’è estate senza il “Pompeii Theatrum Mundi”: al via, il 16 giugno, la sesta edizione 

Tre dei quattro spettacoli in programma affrontano il tema della maternità in alcune delle sue declinazioni più drammatiche.

Non c’è estate senza il “Pompeii Theatrum Mundi”: al via, il 16 giugno, la sesta edizione 

Non c’è estate senza il “Pompeii Theatrum Mundi”, il cartellone incentrato sulle riscritture e reinterpretazioni del mito tragico e moderno organizzato dal Teatro Nazionale di Napoli – diretto da Roberto Andò.

Sesta edizione nella cavea del Teatro Grande di Pompei con tre dei quattro spettacoli che affrontano il tema della maternità in alcune delle sue declinazioni più drammatiche.

Si inizia il 16-17 giugno (ore 21) con “Clitennestra” diretta dallo stesso Andò con un adattamento dal romanzo dello scrittore irlandese Colm Toíbín, “La casa dei nomi (pagg. 272, euro 19.50; Einaudi Supercoralli), “storia d’una madre – dice Roberto Andò – che fa del desiderio di vendetta l’unica, dolorosa, ragione della propria vita. A vestirne i panni sarà Isabella Ragonese, tra le nostre attrici di maggiore fascino e temperamento. Nel testo di Toibin le figure classiche della casa degli Atridi, Clitennestra, Agamennone, Ifigenia, Elettra, Achille, Egisto, sono sottoposte a una sapiente, quanto inesorabile, umanizzazione. I loro pensieri e progetti, le loro speranze e disperazioni sono ormai unicamente mortali. L’orizzonte degli dei è svanito”.

Il 23-24 giugno (ore 21) sarà la volta di “Nozze di sangue” tratto dal dramma del 1933 di Federico Garcia Lorca. “Qui il personaggio della Madre è destinato a sopportare a vita il dolore e le ferite che risalgono a lontane e sanguinose faide familiari”, con la guida magistrale di Lluís Pasqual, lo interpreterà Lina Sastri, grande attrice, tra le più amate dal nostro pubblico.

L’1 ed il 2 luglio (ore 21) sarà la volta di “Medea”, “un personaggio mitico che nella magnetica, potente, personalità della attrice milanese Laura Marinoni e nella chiave di lettura d’uno dei nostri registi più sensibili e significativi, l’aretino Federico Tiezzi, troverà sfumature intense e perturbanti”.

Chiuderà il programma il testo “Ulisse, l’ultima Odissea… “ del regista e coreografo romano Giuliano Peparini, “riscrittura del tutto originale dell’Odissea omerica, in cui si mescolano prosa, musica, lirica, danza, performance e giochi di luce”.

Quattro spettacoli organizzati anche con la collaborazione del Parco Archeologico di Pompei guidato da Gabriel Zuchtriegel.

ilnapolista © riproduzione riservata