Corsi: «Zanetti e Accardi restano, ma c’è l’interesse di club più importanti. Non dipende solo da noi»

A Il Tirreno: «Il 4-2-3-1? I centrocampisti si sfiancano meno. 25 anni fa dicevano a Cappellini di non correre tanto e di non dare retta a me a Spalletti».

corsi Zielinski

Il presidente dell’Empoli, Fabrizio Corsi, ha rilasciato un’intervista a Il Tirreno in cui ha parlato della squadra, di mercato e del futuro del direttore sportivo Accardi e dell’allenatore, Zanetti. L’Empoli ha battuto la Juventus nell’ultima di campionato. Corsi racconta di aver ricevuto tanti messaggi di complimenti alla squadra.

«Sono un po’ frastornato. Solo dai messaggi che mi arrivano capisco che si è fatto una cosa grossa. Si sente che abbiamo tante simpatie. L’importante è che non diventiamo antipatici, visto che la Juve per esempio ha 10 o 12 milioni di tifosi. Stare a questi livelli mi sembra una missione sempre più impossibile. Ci misuriamo con numeri che diventano difficili da sostenere».

Corsi parla della sua squadra come di una famiglia.

«Nel nostro spogliatoio siamo una famiglia, tutti sono coinvolti. Quelli che vanno via sono nostri nipoti, successi e difficoltà li viviamo come cose nostre. Ai ragazzi finiti nei grandi club spesso faccio una battuta: quando andate via dal Milan o dal Napoli fotografie vostre non ne rimangono. Qui le ritrovate sempre».

Alla domanda se sia possibile un rinnovo di Zanetti, Corsi risponde tirando in ballo anche Accardi.

«Paolo per noi resta, così come Pietro Accardi, ma siamo l’Empoli, dunque soggetti all’interesse dei club più importanti. Ora guardiamo gli spostamenti. Le cose saranno più chiare appena finisce il campionato. Con Pietro abbiamo iniziato a parlare della squadra dell’anno prossimo. Sarà ancora più difficile, anche se abbiamo armi in più (Fazzini, Baldanzi, Belardinelli). Il nostro allenatore è bravo, preparato, emergente, ha fatto bene, viene dall’Empoli. Lo dico con soddisfazione e con un po’ di tristezza. Tristezza nel caso andasse via. In quel caso faremo valere le nostre forze».

Sul mercato, Corsi:

«Mi piacerebbe non dover cedere quattro o cinque calciatori ogni anno. Ma quando si trattengono non sempre è la scelta giusta, poi magari non rendono. Mi piacerebbe fosse sufficiente cederne due, ma può succedere che siano cinque. A un ventenne consiglierei di rimanere un anno in più a Empoli. Anche per maturare dal punto di vista di mentalità». Fischieranno le orecchie a Tommaso Baldanzi, anche se ora è dall’altra parte dell’Atlantico.

Sul rapporto con i tifosi:

«Con loro abbiamo creato una forma di sinergia e un modo di accompagnare squadra nella vittoria e nella sconfitta. Poi ci sono 10 o 100 bischeri che ogni tanto mettono in giro cose che non ci piacciono». 

Infine, Corsi parla anche del sistema di gioco.

«Il cambio di sistema è stata una soluzione intelligente, la squadra così copre più campo e concede meno, i centrocampisti si sfiancano meno, ne giova anche la qualità, se uno fa meno fatica. È un sistema che può essere riproposto la prossima stagione, ne stiamo ragionando con Accardi e Zanetti. Venticinque anni fa il mio amico Beppe lo diceva a Cappellini. Gli diceva di non correre tanto e di non dare retta a me a Spalletti. “Non gli dare retta a quei due ciucchi”».

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