De Siervo: «Gli stadi sono fondamentali, condizionano i ricavi dei club»
L'appello della Lega Serie A. Casini: «Non è un problema di norme o risorse, ma di procedure».

Db Milano 27/10/2016 - presentazione progetto Doppia Difesa / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Luigi De Siervo
Questa mattina si è tenuto il convegno “Il futuro degli stadi in Italia”, un tema molto spesso dibattuto in Italia per diversi fattori. Fra le molte personalità del mondo calcistico che hanno preso la parola, spiccano Luigi De Siervo, amministratore delegato della Serie A e Lorenzo Casini, presidente della Lega. Entrambi hanno parlato della questione stadi, di cui ha parlato anche il presidente della Figc Gabriele Gravina, presente allo stesso convegno.
Di seguito le dichiarazioni di De Siervo:
«Gli stadi sono un tema fondamentale. Lo sono perché condizionano il mezzo televisivo attraverso il quale le squadre ricevono ricavi, ma soprattutto il vero tema è quello degli incassi che si possono ottenere con un impianto idoneo».
L’amministratore delegato della Serie A ha poi confermato che si sta cercando di dare un valido supporto alle squadre italiane, ma la burocrazia rende tutto molto più difficile.
«Noi come Lega Calcio cerchiamo di fornire un valido supporto alle squadre, che rimangono padrone del proprio futuro, ma abbiamo un problema con la burocrazia».
De Siervo ha invitato tutte le società a fare un piccolo sforzo in più per riuscire a costruire i nuovi stadi del futuro per ridurre il gap fra le strutture italiane e quelle inglesi.
«Questo è il momento storico che la nostra generazione deve affrontare, abbiamo tutti una responsabilità importante. L’attuale ministro dello Sport conosce l’argomento perfettamente e sa quali sono le criticità. Siamo in un contesto che sembra potere evolvere e dobbiamo compiere uno sforzo per riuscire a pensare allo stadio del futuro, che sia funzionale per 20 anni».
Anche il presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini ha partecipato all’incontro.
«Il tema stadi è la priorità, la principale urgenza del calcio italiano perché pone il sistema italiano indietro rispetto gli altri paesi. Non è un problema di norme, perché ci sono e definiscono tempi precisi. E non è nemmeno un tema di risorse. Il vero problema dunque sono le procedure. Per l’importanza e l’impatto che gli stadi ormai hanno, tutto questo rende molto difficile che l’amministrazione comunale possa gestire tutto da sola. Al Governo infatti non chiediamo risorse, ma chiediamo un aiuto per i Comuni. Ora è il momento di lavorare per cambiare gli stadi in Italia. Se non lo facciamo ora non so quanto tempo ancora dovremo aspettare».