Cori contro Lukaku in Juve-Inter, i 171 Daspo potrebbero diventare 250: è gente comune, pochi ultras

Su La Stampa. Le indagini non si fermano. Cinque i Daspo comminati a donne in Curva Sud. Una sola persona aveva già avuto un Daspo tra quelle individuate

Club Juve pronti alla rivolta juventus cori curva Grassani

Db Torino 22/01/2023 - campionato di calcio serie A / Juventus-Atalanta / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: tifosi Juventus

Cori contro Lukaku in Juve-Inter, i 171 Daspo potrebbero diventare 250: è gente comune, pochi ultras

Ieri la Questura di Torino ha emesso 171 Daspo per gli ululati razzisti dei tifosi della Juventus contro Romelu Lukaku, durante Juve-Inter di Coppa Italia del 4 aprile. Le indagini non si fermano, scrive La Stampa: il numero di persone coinvolte potrebbe arrivare a 250. Il quotidiano torinese scrive:

“Gli agenti, coordinati dal dirigente Carlo Ambra, hanno analizzato centinaia di audio e filmati. Quelli delle videocamere di sorveglianza dello stadio, forniti dalla società, quelli girati dalla polizia sul posto e quello postati dai tifosi sui social. Un lavoro imponente, che prosegue tutt’ora: a urlare e ululare dagli spalti contro il calciatore belga sarebbero stati in duecentocinquanta”.

A sorprendere è soprattutto il fatto che tra le persone colpite dai 171 Daspo per i cori contro Lukaku gli ultras sono pochissimi. Si tratta, per la maggior parte, di persone comuni, anche donne. La Stampa scrive:

“E la questura di Torino ha sottoposto a Daspo 171 tifosi che lo scorso 4 aprile, nella semifinale di Coppa Italia Juventus-Inter all’Allianz Stadium, hanno lanciato dal primo anello della Curva Sud cori e ululati indirizzati al giocatore nerazzurro Romelu Lukaku. Professionisti del disordine? Esponenti dei gruppi ultrà? Non proprio. Se alcuni sono nuove leve del tifo organizzato, i più sono gente comune. E solo uno di questi era già stato daspato.
Hanno tra i trenta e i quarant’anni. Professionisti, negozianti, neo-avvocati, padri di famiglia. Soprattutto uomini – le donne individuate sono solo cinque – convinti, chissà, che allo stadio ci sia il via libera alla violenza e al più becero razzismo”.

 

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