Il Guardian: «Ci volevano Lineker e gli ex calciatori per smascherare la Bbc fascista»
"La Bbc melliflua e romantica esiste solo nell'immaginazione", un po' come mamma Rai. "Il suo fondatore era un simpatizzante di Hitler e Mussolini"

BBC TV presenter Gary Lineker prepares to broadcast inside the make-shift television studio ahead of the English FA Cup quarter-final football match between Leicester City and Manchester United (Photo by Oli SCARFF / POOL / AFP) /
Della Bbc abbiamo tutti un’immagine “calda e sfocata”, “un alveare ronzante di intrattenimento per famiglie e monumenti artistici e la sigla di Sports Report e i gorilla coccolosi di David Attenborough, un luogo che esprime il meglio di noi e rappresenta tutti noi”. Che è un po’ la percezione da italiani della vecchia mamma Rai. Solo che è, appunto, una percezione. E così Jonathan Liew sul Guardian ripercorre la rivolta degli ex calciatori in nome e per conto di Gary Lineker, superstar prima esautorata e poi riesumata dopo aver criticato le politiche del governo inglese sui migranti avvicinandole a quelle dei nazisti. Il putiferio che è scoppiato in Inghilterra non è banale. E Liew ricorda che “la Bbc melliflua e romantica è esistita realmente solo nell’immaginazione”.
Liew ricorda che “quasi 50 anni fa l’MI5 aveva agenti incorporati alla Bbc”, una pratica continuata fino agli anni ’80. Che lo stesso fondatore della rete, Lord Reith, “un uomo diventato sinonimo della nobile benevolenza del servizio pubblico radiotelevisivo”, “era un simpatizzante fascista. Parlò con aperta ammirazione dell’ascesa di Mussolini in Italia”. Uno che “dopo la Notte dei lunghi coltelli del 1934, scrisse: «Ammiro molto il modo in cui Hitler ha ripulito quella che sembrava una rivolta incipiente».
Insomma lo scandalo è “in gran parte basato sull’errore sottilmente velato che la BBC sia sempre stata un spazio veramente imparziale”.
“Che tipo di mondo avrebbero mai costruito i 17 uomini bianchi che hanno servito come direttore generale – 12 dei quali hanno studiato in scuole private, 11 dei quali si sono laureati a Oxbridge, otto dei quali sono stati ex militari?”
La Bbc, scrive ancora l’editorialista del Guardian, “è sempre stato un parco giochi del potere dell’establishment”.
Però, incredibilmente, la rivolta degli ex calciatori potrebbe aver dato il via ad un cambiamento. I quali, secondo Liew, più che irritati dalla censura contro Lineker, “è più probabile che abbiano intuito una cosa più elementare: l’irresponsabile arroganza di una classe dirigente che non li ha mai apprezzati veramente come persone”.
Il punto è che “hanno vinto!”. “Il direttore generale Tim Davie – conservatore, istruito privatamente, Cambridge – è stato umiliato”. E la gran differenza con le proteste del passato è che “queste discussioni non si svolgono più in file sigillati dietro le porte numerate degli uffici, ma in pubblico, dove tutti possono sentirti urlare”.
Perché, alla fine di tutto – e qui corre il pensiero di nuovo a mamma Rai… dove una cosa del genere non sarebbe possibile – “anche nell’assurdità circolare dei giornalisti della Bbc che intervistano i dirigenti della Bbc sulla politica della Bbc, c’è almeno un tentativo di trasparenza e autoriflessione assente nei media commerciali. Dove ho letto dei file dell’albero di Natale e delle simpatie naziste di Lord Reith? Il sito della BBC”.
“Forse ci voleva un gruppo di ex calciatori per esporre la brutale verità della politica: in un campo di battaglia del potere, l’unica cosa che conta davvero è vincere”.