Al CorSport: “Il Napoli di Spalletti può fare epoca come quella squadra, in campionato ho smesso di guardarli, non c’è mai partita”
Anche Nando De Napoli ha un po’ paura di parlare, di fare i distinguo nell’intoccabilità della storia azzurra. Antonio Giordano per il Corriere dello Sport gli chiede di fare il gioco dei paralleli: il Napoli dei primi scudetti, il Milan di Sacchi, quello di Spalletti. Lui, nel classico ruolo di doppio ex della sfida di domenica prossima, risponde così: “Noi avevamo Maradona, dentro una grande squadra che avrebbe potuto anche vincere di più. Ma loro fecero la rivoluzione. Me li ricordo ancora mentre ci facevano il pressing anche negli spogliatoi o nell’intervallo… Lo scudetto dell’88, quando ormai sembrava fosse nostro, ce lo portarono via a Napoli, con una partita impetuosa: non lo sapevamo, nessuno poteva immaginarlo, che stava per cominciare qualcosa di leggendario“.
Per De Napoli “questa di Spalletti è un’altra squadra che può caratterizzare un’epoca, breve o lunga che sia. Giocano meravigliosamente bene, ti fanno innamorare. Io ho quasi smesso di guardarli, non c’è mai partita in campionato. Ma la Champions è diversa, si parte da 0-0, non valgono i ventitré punti di vantaggio in campionato, anche se al tifoso fa male sentirselo dire. Ma in quei 180′ può capitare qualsiasi cosa“.
Di questo Napoli dice che “la facilità di palleggio, e anche la varietà di schemi”, sono stati impressi da Spalletti. E che “De Laurentiis ha avuto il coraggio di cambiare, senza preclusioni; Giuntoli che ha saputo cercare, con i suoi uomini, talenti pazzeschi; e l’allenatore che ha avuto un ruolo rilevante, perché l’assemblaggio non era scontato. C’è come una magia dentro questo Napoli“.
“E il Napoli sta cancellando chiunque, con una idea alternativa. D’altro canto, se anche il Bari sta andando bene in B, vuol dire che De Laurentiis ci sa fare, ha fiuto con i suoi collaboratori e si lascia illuminare tecnicamente. Il resto appartiene alle sue capacità”.