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Damascelli: Minà ha concluso la sua esistenza in solitudine, ignorato dalla Rai e dalle altre tv

Su Il Giornale. Per la tv frettolosa e superficiale non aveva più diritto di cittadinanza. Il suo tramonto è stato malinconico 

Damascelli: Minà ha concluso la sua esistenza in solitudine, ignorato dalla Rai e dalle altre tv
An Milano 17/10/2013 - presentazione del dvd 'Maradona - Non sarò mai un uomo comune' / foto Andrea Ninni/Image Sport nella foto: Gianni Mina'

Ieri è morto Gianni Minà. Aveva 84 anni. Oggi Tony Damascelli lo ricorda su Il Giornale. Un giornalista spinto dalla voglia di narrare ascoltando. Uno che “sapeva accomodarsi di fianco a chiunque, illustre o sconosciuto e regalarci pietre verdi della scoperta”.

Gianni Minà ha girato il mondo, spesso con ritmi frenetici ed orari improbabili, riuscendo a cogliere il gusto e il senso della vita altrui ma spesso smarrendo il proprio, scrive Damascelli. E’ stato compagno di Diego Maradona e di Fidel Castro, ha portato in giro per Roma i Beatles a bordo della sua Cinquecento Fiat.

“Andava a cena con De Niro e Cassius Clay, Fellini e la Masina, era tifoso del Toro, sapeva di sport e di letteratura, era giornalista di razza, a tratti un po’ narciso.

Mohammed Alì gli raccontava tutto.

“Questo era il suo pregio, un valigia piena di memorie e di conoscenze poi tramutatesi in amicizie vere, pure improbabili e illustri, il premio Nobel Gabriel Garcia Márquez e attori, e registi e allenatori e pugili e ciclisti, il mondo di tutti, il suo luna park privato”.

Eppure è morto in solitudine, abbandonato dalla Rai e dalle altre televisioni, considerato ormai troppo datato.

“Il suo tramonto è stato malinconico e non soltanto o certamente per la malattia. Ignorato dalla Rai e dalle altre emittenti, ai margini di una televisione frettolosa e superficiale, scomodo infine, Gianni non aveva più diritto di cittadinanza nemmeno nelle trasmissioni riservate all’epoca vintage, la sua, quella di cui è pieno l’archivio televisivo. Oggi, come accade puntualmente, si radunano gli amici smarriti, si esibiscono pensieri e parole finiti nel dimenticatoio. In fondo lo aveva previsto in uno dei suoi favolosi racconti, quando incontrò e intervistò Gabriel Garcia Márquez. Gianni ha vissuto bene e ha concluso la sua esistenza dopo ottantaquattro anni, in solitudine”.

 

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