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Il duello rusticano in Curva Sud, a Roma, dopo la monetina lanciata contro Totti (Repubblica)

Un articolo documentatissimo che racconta la geografia della Curva e una serie di aneddoti: l’estrema destra non conta più come prima

Il duello rusticano in Curva Sud, a Roma, dopo la monetina lanciata contro Totti (Repubblica)
(Hermann / KontroLab)

Repubblica Roma dedica una pagina alla gerarchia del potere nella Curva Sud. Sono otto i gruppi che si contendono il primato. Sono messi in fila gli scontri in cui sono rimasti coinvolti e le leggi che li governano.

“Onore, tradizione e coerenza. Ma anche vendetta: contro le guardie, i napoletani e chi manca di rispetto”.

Così comincia il meraviglioso articolo di Marco Carta cronista con i controfiocchi. Che scrive:

Si tratta di gruppi storici, che resistono da 50 anni. L’estrema destra ha un peso relativo, rispetto al passato. La politica, soprattutto l’estrema destra, non conta più come nel passato. Rappresenta una parte importante della vita di alcuni dei protagonisti, ma viene tenuta separata dagli spalti.

La Repubblica descrive lo scacchiere.

“In alto a sinistra ci sono gli ultras di Romanismo, sul cui stemma compare la maschera di Guy Fawkes, il simbolo di V per Vendetta. Accanto a loro c’è il gruppo “egemone”, i Fedayn, nati nel 72. Un tempo considerati di sinistra, si definiscono apolitici. Fra tutti i gruppi è quello che conserva la sua natura popolare, radicata attorno al quartiere Quadraro”.

È la zona dove fu assassinato l’ex ultrà laziale Diabolik. Ai Fedayn appartiene Filippo Lombardi, uno dei due tifosi fermati e rilasciati dal giudice di Roma dopo gli scontri sull’autostrada A1.

“Non sono i capi della Sud, ma contano più degli altri. “Decidono loro se contestare un giocatore, sono loro che coordinano gli scontri. Tirarsi indietro significa essere marchiato come un coniglio”, racconta un tifoso che vuole restare anonimo”.

A destra dei Fedayn, sul ballatoio al lato del tabellone, ci sono i Royalist e Roma Violenta.

“Sono per lo più ex esponenti dei Boys over 50, vicini alla destra. Sul loro “muretto” è stato visto anche l’ex leader di Forza Nuova Giuliano Castellino”.

Nella parte bassa della curva, invece, ci sono le nuove leve, che scalpitano per prendere il controllo.

“Si parte da sinistra dove, fra tanti striscioni, c’è quello della Brigata De Falchi, gruppo “d’azione” che prende il nome dal tifoso romanista assassinato da alcuni ultras del Milan nel 1989”.

Alla Brigata appartiene l’altro tifoso della Roma rilasciato dalla polizia dopo gli scontri di domenica, Emiliano Bigi.

“Più al centro c’è il Gruppo Roma, un tempo Padroni di casa, storicamente legato a CasaPound e autore delle maglie e delle bandiere “Roma marcia ancora” viste anche sugli spalti di Tirana per la finale di Conference League. Sono loro a gestire i rapporti con la società As Roma per le coreografie. Li chiamano “borghesi” perché evitano gli scontri: domenica alcuni di loro si sarebbero recati a Milano in treno per aggirare gli incidenti con i tifosi napoletani. Più volte hanno cercato di contendere la leadership ai Fedayn. Come nel 2019, quando per dirimere una lite su uno striscione, si fiondarono in un pub di Centocelle, frequentato dai Fedayn. Volevano vendicarsi, ma sono stati malmenati ancora”.

Verso destra c’è Offensiva, il gruppo di Martino Di Tosto, l’ultrà della Roma coinvolto negli scontri sull’A1 e accoltellato ad una gamba, l’unico per cui è stato posto l’obbligo di dimora e firma.

“Quelli di Offensiva sono legati all’estrema destra. Ma soprattutto sono violenti: nel novembre 2022, quattro di loro — non Di Tosto — vengono fermati dalla polizia prima di un possibile assalto ai tifosi laziali. Con loro avevano una mazza da baseball, un martello e un coltello. Di Tosto, però, è stato protagonista di un singolare episodio che risale al gennaio del 2005. La partita è quella di coppa Italia tra Siena e Roma. La Roma, che gioca in trasferta, sta vincendo, in campo vengono gettati diversi fumogeni che impediscono di giocare. Francesco Totti si reca sotto la curva chiedendo ai tifosi di smettere. E qualcuno del gruppo As Roma Ultras, di cui fa parte Di Tosto all’epoca, lancia una bottiglietta contro il capitano. La cosa crea una spaccatura col resto della tifoseria. In prima fila ci sono proprio i Fedayn. La soluzione scelta è rusticana. Nessuna rissa, un duello alla vecchia maniera uno, contro uno: il prescelto è Di Tosto che si confronta con un capo dei Fedayn, prendendole di santa ragione”.

Verso la Monte Mario ci sono i tifosi storici di Nel nome di Roma, che si battono contro chi lucra sul tifo.

“Sui muri di Roma c’è anche la loro solidarietà ai protagonisti degli scontri: “nessuno resta solo… daje Martino”.

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