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Gina Lollobrigida, l’unica diva italiana a non aver sposato un produttore

Il Corsera: Sophia Loren con Ponti, Mangano e De Laurentiis. Fidel si innamorò di lei. Marilyn le disse: “Sai che mi chiamano la Lollo d’America?”

Gina Lollobrigida, l’unica diva italiana a non aver sposato un produttore
(FILES) In this file photo taken on September 18, 1954, American actress Marilyn Monroe (R) talks to Italian actress Gina Lollobrigida (L) during a gala given in a New York theater. - Gina Lollobrigida, one of the last icons of the Golden Age of Hollywood, has died aged 95, Culture minister Gennaro Sangiuliano said on Twitter on January 16, 2023. (Photo by AFP)

La morte di Gina Lollobrigida, aveva 95 anni. Molto bello il pezzo di Maurizio Porro per il Corriere della Sera.

Inimitabile, Luigina Lollobrigida, detta Gina, è stata l’unica fra le nostre dive a non avere un marito produttore in casa, solo un medico, Milko Skofic, con cui si fidanza a vent’anni nel 1947 e sposa il 14 gennaio 1949 al Terminillo: separazione nel 1971.

Non fu matrimonio d’amore, confessò, ma una riparazione alla vergogna provata per lo stupro avvenuto, vergine 18enne, da parte di un suo ex, calciatore della Lazio: una vicenda segreta confessata solo dopo anni. La sua carriera coincide con un’Italia che muta a vista nel miracolo economico, si passa dai fotoromanzi ai tascabili, il Paese esporta le maggiorate.

Con la Pampanini, la Lollo è una delle donne più desiderate del dopoguerra, simbolo di una bellezza nature e anche manager della propria vita. Odalisca per caso nel primo film, Lollo fu self-made woman: sceglieva i titoli, le parrucche a volte instabili, si cuciva da sola i vestiti, era verace a costo di ghiotte gaffes adorate da Fellini, ma parlava le lingue. Compra, rischia, paga con ostinata costanza: vuole sfondare.

Studia canto perché è buona soprano (nella Donna più bella del mondo canta Tosca), arriva sul set dopo un fotoromanzo in falso nome, all’epoca in cui si piangeva su Bolero e Grand Hotel. Le colleghe (con alcune aveva sfilato sulla passerella di Miss Italia), avrebbero fatto matrimoni vantaggiosi: Sophia Loren con Ponti, la Mangano s’innamora di De Laurentiis, Sandra Milo sta con Ergas, la Cardinale manda in tilt Cristaldi.

La Lollo, Lollò a Parigi, non ha paura di volare, né reale né metaforica, sceglie sessanta film, ha il coraggio di un rifiuto d’autore (La signora senza camelie di Antonioni) «caricatura del cinema in cui lavoravo».

Gina s’inventerà altri mestieri: la fotografia, poi la scultura, dove fa sempre da modella, diva nella golden era del giro petto, regina di Saba o Venere imperiale; realizza documentari a Cuba, nelle Filippine.

Fu self-made a 360 gradi e minacciò di far crollare il comunismo facendo innamorare Fidel Castro.

Una volta Marilyn Monroe le disse: «Ma lo sa che mi chiamano la Lollo d’America?».

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