A La Repubblica: «Ho una casa grande non per avere il mio spazio o stare lontano dagli altri, ma perché ho sempre gente. Organizzo feste epocali».
La Repubblica intervista l’attore Stefano Fresi. E’ nelle sale con “I migliori giorni”, di Edoardo Leo e Massimiliano Bruno. Sarà su Sky e Now dal 9 gennaio con tre nuovi episodi dei Delitti del BarLume la serie di Roan Johnson e Milena Cocozza ispirata dai libri di Marco Malvaldi
«A 5 anni studiavo pianoforte, a 10 ho capito che lo spettacolo sarebbe stato il mio mestiere. Tutto quello che ho me lo sono comprato grazie al mio lavoro. Quante persone possono dire: ho fatto della mia passione il mio lavoro? È un privilegio. Ho una donna accanto che amo, un figlio che adoro: se non ti basta questo, allora sei un po’ str***o».
Parla di Guzzanti, con cui duetta nel BarLume.
«Mi prendo il merito di portare a termine le scene con Corrado. Ho lavorato con tanti attori bravi ma lui è geniale, ha i guizzi, è imprevedibile. Mentre giri ti fa ridere».
È ambizioso? Fresi:
«Quando fai questo lavoro un minimo di narcisismo ce l’hai, vuoi esserci, ti metti davanti al pubblico. Dopo che è nato mio figlio Lorenzo, tutto ha cambiato valore. Anche se vincessi un Oscar, sarebbe sempre la seconda cosa».
Quando ha deciso che avrebbe fatto l’attore? Fresi risponde:
«Ho sempre fatto il musicista e recitavo, Smetto quando voglio mi ha cambiato la vita, sono piovuti i ruoli. Amo la musica, mia moglie (la sassofonista e cantante Cristiana Polegri) ha appena fatto un disco su Henry Mancini, a teatro racconto la sua storia. È la mia passione ma non è più la prima fonte di guadagno, prima facevo jingle e sigle».
Da adolescente com’era?
«Abbastanza simile ad adesso, un compagnone. Ho una casa grande non per avere il mio spazio o stare lontano dagli altri, ma perché ho sempre gente. Organizzo feste epocali. Amo stare in gruppo».
Continuano a confonderla con Giuseppe Battiston?
«Un po’ per i colori, un po’ il fisico. La gente è distratta, non ci somigliamo ma tra noi è nata un’amicizia totale, sono il suo primo ammiratore, abbiamo interpretato insieme il film Il grande passo. Quando stimi un attore apprezzi il risultato, quando ci lavori vedi il percorso e impari».
Ha un discreto fan club, lo sa?
«Ma nooo, sa cosa piace di me, alle donne? Il modo in cui parlo di mia moglie. Restano senza parole: ‘Sei proprio innamorato, è bello come parli di lei. Cavolo, voglio anch’io un uomo così’».