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Morto Vittorio Adorni, vincitore di un Mondiale e del Giro d’Italia nel ’65

Il Campione del mondo del 1968 raccontava così la gara a Imola: «Al Mondiale il distacco che ho dato al secondo, 9’50” a Van Springel, non è stato più neppure avvicinato»

Morto Vittorio Adorni, vincitore di un Mondiale e del Giro d’Italia nel ’65
Db Milano 30/01/2012 - premio Brera / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Vittorio Adorni

Il mondo del ciclismo sportivo piange Vittorio Adorni, morto all’età di 85. Adorni maglia rosa nel 1965 e Campione del Mondo nel 1968. Un impresa che si è conclusa ad Imola ed è lui stesso a raccontarla prima di morire in una lunga intervista alla Gazzetta.

In un’altra intervista, l’ultima, raccontava così le sue due vittorie più importanti:

«Al Mondiale il distacco che ho dato al secondo, 9’50” a Van Springel, non è stato più neppure avvicinato. Anche al Giro, il secondo, Zilioli, arrivò a 11’26”. Il margine più grande dal 1955. Sono numeri, ma spiegano».

In carriera Adorni ha vinto 60 corse professionistiche e in totale ha indossato la maglia rosa per 19 giorni. Ritiratosi dalle pedalate in bicicletta, Adorni è diventato commentatore tecnico e direttore sportivo alla Salvarani e alla Bianchi-Campagnolo.

Al fianco di Sergio Zavoli era opinionista nella celebre trasmissione sul Giro d’Italia, “Processo alla tappa”. A darne la notizie è stata la figlia di Felice Gismondi.

La Gazzetta lo ricorda così:

Quando ancora correva ed è stato il precursore dei commentatori tv ex sportivi, capace di raccontare l’aspetto tecnico degli eventi con una capacità di linguaggio unica.

 

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