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Abodi: «Diritti tv? Si a contratti più lunghi, ma non prorogando quelli esistenti» (colpo a Dazn)

Il ministro: “Le tasse? Mi sembra corretto parlarne domani al question time in Parlamento. Anche delle scommesse come pubblicità di eventi sportivi»

Abodi: «Diritti tv? Si a contratti più lunghi, ma non prorogando quelli esistenti» (colpo a Dazn)
As Frosinone 16/05/2015 - campionato di calcio serie B / Frosinone-Crotone / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Andrea Abodi

Il Ministro dello Sport Andrea Abodi torna sul tema calcio intervistato dall’Ansa. Il Ministro ha toccato le tematiche legate alla questione diritti tv bissando poi alla domanda sulla rateizzazione delle tasse.

Sui diritti tv

“Cosi come ho più volte confermato al presidente della Lega calcio di A, Lorenzo Casini, e al presidente della federcalcio, Gabriele Gravina, alcune delle proposte fatte al senato facevano parte di un pacchetto di norme del governo dedicato alla competitività del sistema calcistico italiano. Sono favorevole alla estensione da tre a cinque anni dei contratti con i licenziatari televisivi per i diritti tv domestici, ho chiesto però una riformulazione del testo proposto che prevedeva, secondo me inopportunamente, una proroga di due anni sui contratti in essere. Sono favorevole anche ad una norma relativa all’inasprimento delle azioni di contrasto alla pirateria con l’obiettivo di fronteggiare in modo più efficace e tempestivo questo fenomeno criminale che, peraltro, sottrae rilevanti risorse finanziarie utili alla serie A e attraverso la mutualità, al resto del sistema calcistico”.

Abodi ha dribblato sul tema delle tasse

“Mi sembra corretto nei confronti del parlamento rispondere domani in aula al question time. Tra l’altro vorrei aggiungere che il tema della competitività consentirà di affrontare anche le questioni da anni rimaste irrisolte relative al diritto alla scommessa a favore degli organizzatori degli eventi sportivi, alla pubblicità e alle sponsorizzazioni legate alle scommesse sportive, alla tutela dei marchi e alla legge 91 del 1981”.

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