Povero Sarri, dopo le buste di piscio, oggi si è ritrovato vicino una ciabatta

È capitato durante la rissa finale. Il tecnico, furioso, ha intimato ai collaboratori di rimuovere l'oggetto, piovuto non si sa da dove

La Lazio non si ferma Sarri La Lazio di Sarri

As Roma 27/10/2022 - Europa League / Lazio-Midtjylland / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Maurizio Sarri

Finale turbolento per Roma-Lazio, derby capitolino vinto dalla squadra di Maurizio Sarri. Negli ultimi minuti Radu si è alzato dalla panchina sottraendo il pallone, nel tentativo di rallentare la battuta della rimessa laterale da parte del portiere della Roma, Rui Patricio. Il numero uno giallorosso lo ha scaraventato a terra riprendendosi il pallone. Ne è scaturita una quasi rissa tra la panchina e i giocatori in campo e tra le due panchine. Momenti difficili per l’arbitro Orsato, che ha faticato a riportare la calma tra i protagonisti della partita. Intanto, mentre si scatenava il parapiglia, Sarri si è ritrovato una ciabatta addosso. Qualcuno deve aver lanciato una pantofola sul rettangolo verde nei pressi dell’area tecnica della Lazio. Un membro dello staff la vede e la scalcia ma centra involontariamente l’allenatore che si gira infastidito e fa un cenno chiaro: togliete questa cosa da qui, sembra dire. E quell’oggetto viene tirato verso la panchina giallorossa.

Insomma, dopo le buste di piscio della partita di Europa League contro il Feyenoord, oggi questo. L’episodio è stato raccontato dai commentatori Dazn a bordo campo, scatenando l’ilarità del popolo della rete.

Dopo la partita persa in Europa League, il tecnico aveva denunciato:

«Piovevano buste di piscio dalla tribuna dietro la panchina. Un po’ di fastidio ovvio che ci sia. Decisioni arbitrali non ne parliamo neanche. Un giocatore s’è permesso 7-8 falli da dietro, alla fine sono stati ammoniti i nostri. Nell’azione di gol ci sono due falli. L’azione inizia davanti alla panchina mia e c’è un fallo su Cancellieri. Poi Patric che è stato chiaramente spinto. Perlomeno, andare a rivederla. Tutti i falli sono stati fatti dagli avversari, gli ammoniti sono tutti nostri».

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