ilNapolista

Nadal: «Se ho vinto così tanto è perché ho saputo navigare il mare dell’inquietudine»

«Nello sport non esiste la sfortuna, e non esistono i ‘se’. Se il ‘se’ non si trasforma in realtà, è perché non sei preparato per farlo accadere»

Nadal: «Se ho vinto così tanto è perché ho saputo navigare il mare dell’inquietudine»
2022 Londra (Inghilterra) - Wimbledon / foto Imago/Image Sport nella foto: Rafael Nadal ONLY ITALY

Non esiste la sfortuna, e non esistono i ‘se’. Se il ‘se’ non si trasforma in realtà è perché non sei preparato per farlo accadere. Tutto qua”. Rafa Nadal lo dice con una serenità quasi inquietante. Ha vinto tutto ma ha perso tantissimo. E’ praticamente fuori dalle Atp Finals, il torneo dei Maestri che proprio lui non ha mai vinto. Ha perso due partite su due, prima con Fritz poi con Auger-Aliassime, quattro set a zero. Va in conferenza stampa e detta una lezione morale:

Ho vinto tanto nella mia carriera proprio perché ho saputo navigare nel mare della non tranquillità, dell’inquietudine. Lo sport è fatto così. Devo accettare le cose come vengono e provare a porre rimedio, nell’unico modo che conosco: allenarmi e lavorare. Devo essere realista”.

Più che realista ormai Nadal è zen. Vede i lati positivi della sconfitta, anzi vede la sconfitta come un’occasione. Gli chiedono se affronti la stagione prossima ventura con ottimismo o con troppi dubbi. Lui quasi non si capacità del codice binario del ragionamento: “Entrambe le cose! Sono ottimista ma sono anche pieno di dubbi. La gente che non ha dubbi è arrogante. Ma se non sei ottimista non puoi fare niente. Farò tutto quello che posso per darmi la possibilità di fare un’altra grande stagione, affrontando le difficoltà che sicuramente arriveranno. Accetto la sfida, e spero di essere pronto”.

“Ho avuto 6 mesi molto difficili – continua – Devo restare positivo. Le esperienze di queste ultime due settimane non sono una sorpresa per me. E’ stato un mese molto complicato. E ora penso solo a cominciare bene la stagione 2023. Sono riuscito a giocare due tornei in due settimane, ed è una cosa positiva. Non credo di aver dimenticato come si gioca a tennis, o di non essere abbastanza forte mentalmente. Devo solo recuperare la condizione”.

“A questo punto della mia carriera non ci penso più, al numero 1. Il mio corpo, la mia personale situazione, non mi permettono di pensare a quello. E’ difficile competere con i giovani, che sono in grado di giocare tutti i tornei che io non posso giocare. A livello personale sono tranquillo, e penso solo a recuperare continuità e forma. Se perdo non è ancora sufficiente, evidentemente. Quindi non mi resta che lavorare di più e provarci ancora”.

ilnapolista © riproduzione riservata