Lo scrive Repubblica. Domani sarà annunciata la candidatura, che porta il titolo di “Il culto popolare di San Gennaro a Napoli e nel mondo”

Il culto di San Gennaro candidato a diventare patrimonio dell’umanità Unesco
Il culto di San Gennaro potrebbe diventare patrimonio dell’umanità. Lo scrive La Repubblica, in un pezzo a firma di Mariano Niola.
“Domani le istituzioni civili e religiose, con in testa il cardinale Domenico Battaglia, arcivescovo di Napoli, annunceranno la candidatura del culto del patrono partenopeo a bene culturale immateriale riconosciuto dall’Unesco. Accanto al porporato ci saranno il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, il presidente della Regione Vincenzo De Luca e il neo ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, nato evidentemente sotto il segno di San Gennaro. Il titolo preciso della candidatura è “Il culto popolare di San Gennaro a Napoli e nel mondo””.
Il santo napoletano è noto in tutto il mondo, ricorda il quotidiano. Lo Stato di San Paolo, in Brasile, riconosce il culto del martire napoletano fra i patrimoni da proteggere e ha intitolato a lui uno dei più importanti ospedali della città. Al santo è dedicato anche lo stadio del Vasco da Gama a Rio de Janeiro. Negli Usa la devozione per il
santo unisce quasi tutti gli italoamericani.
“La liquefazione del suo sangue è il miracolo più famoso del mondo e attrae da sempre migliaia di turisti che vengono a Napoli per assistere a questa sfida al principio di ragione. Che ne ha fatto un fuoriclasse celeste, un Maradona della devozione. Il cui culto unisce credenti e non credenti. Proprio perché San Gennaro è un totem identitario che appartiene alla città intera. Il grande scrittore francese Alexandre Dumas, che visitò Napoli nell’Ottocento e assistette più volte al miracolo, scrisse che San Gennaro è il vero Dio di Napoli. Un’esagerazione, certo, che coglie però una profonda verità. E cioè che il patrono è da sempre un brand soprannaturale, la figura suprema del Pantheon partenopeo”.