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Le conseguenze del rumore. Napoli è la terza città più rumorosa al mondo

L’impatto sulla salute dell’inquinamento acustico. Complice le cattive abitudini come addormentarsi con la musica nelle orecchie. Stacchiamo la spina

Le conseguenze del rumore. Napoli è la terza città più rumorosa al mondo

Come riconoscete un napoletano all’estero? Perché non riesce a parlare normalmente: grida! O come minimo usa un tono di voce molto alto. Chi non è mai stato a Napoli non riesce a capire perché, ma basta fare un giro alle otto del mattino a via Salvator Rosa, oppure dalle parti di piazza Vittoria all’orario aperitivo, per capire immediatamente il motivo.

Rumore, rumore, rumore, non è la canzone della Carrà, bonanima, ma quello che investe le nostre orecchie senza sosta, rende difficile parlare al telefono, fare una chiacchierata senza sgolarsi, anche semplicemente concentrarsi per leggere o ascoltare la musica. Un inferno di cacofonie che trafiggono il cervello.

E non va meglio di sera. Io abito, mio malgrado, a viale Michelangelo, che dovrebbe essere una strada relativamente tranquilla, ebbene, non è possibile stare in casa con le finestre aperte, perché il boato delle marmitte rimbalza tra le pareti dei palazzi ed arriva amplificato fino al quarto piano costringendo ad alzare il volume del televisore al massimo pur di capire qualche dialogo. Va anche peggio di notte quando il traffico si riduce, ma il silenzio è lacerato puntualmente da moto che sembrano passare direttamente nel corridoio. Io sono stato costretto a dormire tutta l’estate con i tappi nelle orecchie, oppure ad accendere i condizionatori. Pena un risveglio notturno con palpitazioni e disorientamento.

Sessantadue decibel. Questa è la media del rumore a Napoli, tanto per capirci, in una zona silenziosa il numero di decibel è 25, mentre una discoteca sviluppa intorno a 100 dB. Quindi siamo piuttosto alti. Ma c’è di più, in uno studio di qualche anno (GfK Eurisko) fa è stata stilata una classifica delle città più rumorose al mondo e, udite udite, Napoli è saldamente al terzo posto dopo New York e Los Angeles. Niente male.

Questo peggiora ulteriormente la già scarsa qualità della vita, perché il rumore costante e forte causa in primo luogo una vera e propria una perdita uditiva e, a volte, anche due altri fenomeni uditivi: gli acufeni, considerati percezioni fantasma di suoni, e l’iperacusia, addirittura un’intolleranza ai suoni esterni, anche lievi o moderati.

Ma non è il solo danno che provoca al nostro corpo, il rumore può portare anche a disturbi dell’umore (irritabilità, instabilità, nervosismo e preoccupazione), insonnia, difficoltà di concentrazione e mal di testa in circa il 30% delle persone sottoposte ad esso cronicamente.

Anche il cuore ne soffre, perché aumentando il livello di stress e causando insonnia, il sistema cardiovascolare viene sollecitato continuamente.

Ovviamente i più soggetti a questi disturbi sono i giovani, che associano al rumore standard della città anche la musica ascoltata negli auricolari, spesso a volume condominiale, quella delle discoteche ed il continuo squillare dei telefonini che disturbano la concentrazione.

Recentemente ho scoperto che mia figlia di undici anni era costretta a dormire con la musica nelle orecchie. Una notte mi sono alzato, svegliato da dei suoni che provenivano dalla sua stanza, erano i suoi auricolari che spandevano musica per tutta la casa, lei era stordita sul letto in stato catatonico. Sono inorridito ed ho spento tutto. Il giorno dopo le ho chiesto notizie sulla sua abitudine e lei candidamente mi ha confessato che non riusciva a dormire senza la musica ad alto volume. Parlava senza rendersi conto di essere entrata in un circolo vizioso nel quale l’apparente relax che la musica donava veniva perso con i decibel che si sparava nel cervello. Alla fine cadeva svenuta piuttosto che addormentarsi realmente. Le ho immediatamente vietato di ascoltare musica nel letto, e dopo una reazione con pianto ed una lotta degna solo di un drogato in crisi di astinenza, ha accettato, suo malgrado. Da allora legge, come tutti, e finalmente scivola nel sonno come una persona normale. In silenzio.

Purtroppo rumore e suoni ad alto volume sono pericolosi e noi napoletani ne siamo pericolosamente assuefatti. Ma non è troppo tardi, e non possiamo chiuderci in casa per isolarci e difenderci da tutto questo. Facciamo uno sforzo tutti. Prendiamo meno la macchina e il motorino, sostituiamoli, quando possibile con bici elettriche o mezzi pubblici, teniamo i telefoni in vibrazione e limitiamo l’uso di spotify, deezer e affini.

Quando siamo in compagnia e non reperibili, allontaniamo i telefoni e concentriamoci sulle conversazioni fra persone.

Ed ogni tanto salutiamo la metropoli e torniamo a godere del mare, della campagna e del bosco,  godiamo di suoni delicati, come il fruscio delle foglie o le onde del mare, dormiremo molto meglio, e si sa, chi ha dormito bene, si sveglia anche meglio.

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