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Il Bologna del post-Mihajlovic è preda del caos: a Napoli non ha speranze

Squadra cantiere aperto, in crisi totale. E i tifosi se la prendono persino con Arnautovic. Al Maradona è mission impossible

Il Bologna del post-Mihajlovic è preda del caos: a Napoli non ha speranze
Firenze 31/10/2021 - campionato di calcio serie A / Fiorentina-Spezia / foto Image Sport nella foto: Thiago Motta

Il Bologna che arriva al San Paolo è un cantiere aperto, che parte riempiendo la valigia di perplessità. È una squadra preoccupata, minata nelle poche certezze della passata stagione – Medel difensore per esempio – vittima del cambio di modulo imposto dal nuovo tecnico.

Per ora, dopo due puntate senza sorriso, il ritorno al 4-2-3-1 che Mihajlovic era stato costretto ad abbandonare dopo un naufragio totale ad Empoli per sollevazione popolare, non hanno sortito effetti positivi. Ne esce un calcio masticato, farraginoso, pochissime idee e moltissimo caos organizzato. Non solo: la difesa è ingiustamente messa sotto accusa, perché prende sempre gol. Ingiustamente perché gli errori marchiani di un singolo si ripercuotono sull’esito finale, e i numeri questa fredda verità non la registrano. Problemi in campo ma non solo: non sono di certo contenti  tutti i centrocampisti portati da Sartori che facevano ipotizzare un cambio di modulo, passando al 3-4-2-1 o 1-2 finale che il ds aveva creato col Gasp a Bergamo.

In città molti pensano che la scelta di Motta, sacerdote del 4-3-3 ma ancor di più del 4-2-3-1 abbia di fatto creato una dicotomia negli uffici tecnici. Fuori dai denti, c’è chi scorge un contrasto tra Sartori e il nuovo ds, Marco Di Vaio. Bisognerà vedere le mosse del mercato di gennaio per capirlo.

Fin qui, comunque, la crisi di gioco e di risultati si ripercuote sui tifosi, capaci persino di sfogare il malcontento sull’unica certezza espressa dal campionato, in positivo: quel Marko Arnautovic (peraltro per Napoli nemmeno convocato, come Schouten) che ha ripreso da dove aveva finito la stagione passata, unica fonte di luce (Motta ha avuto la sfrontatezza di sostituirlo nello sciamannato finale di Bologna-Samp). Una certezza che fa tremare i tifosi: Quousque tandem? si chiedono…

Con queste premesse, la sfida del San Paolo sembra davvero essere una mission impossible. Certo, il calcio non è una scienza esatta, e lo sosteniamo nonostante una crescita numerica esponenziale degli “scienziati”. Ma, obiettivamente, non c’è un solo elemento, un solo mismatch, sulla scacchiera del San Paolo, se non una serie di eventi casuali, che possa giocare in favore della causa ospite.

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